lunedì 29 dicembre 2008

Jesus Allevi Superstar (Ughi-Allevi 1-0)

La recente disputa tra Uto Ughi e Giovanni Allevi sulle pagine de La Stampa mi fornisce l'occasione per rispondere a tutti coloro (parenti, amici e conoscenti) che mi chiedono ormai a cadenza pluriquotidiana ma che ne pensi di Giovanni Allevi?, come se io fossi un grande critico musicale. Praticamente non si può fare a meno di passare le serate parlando di Giovanni Allevi (il che, devo ammettere, mi arreca un fastidio viscerale).

Io personalmente dico subito che non lo sopporto, non tanto per colpa sua, quanto per la sua somiglianza con il nostro attuale e beneamato premier: spacca le opinioni a metà, crea leggende metropolitane su sè stesso, raramente dice ciò che pensa, ha un ineguagliato culto della propria immagine, vuole sempre apparire 30 anni più giovane di quanto non sia, riempie le piazze, ha un consenso del 108% e rigorosamente trasversale, partorisce topolini e declama di aver smosso le montagne.

Ma andiamo per gradi.

Allevi ha un incredibile successo popolare e la sua musica piace.
I concerti di Allevi riscuotono un enorme successo di pubblico. Il concerto del Senato (al quale lui e i Virtuosi Italiani sono stati probabilmente invitati da Renzo Bossi, suo sosia et alter-ego) non ha fatto che suggellare questo dato incontrovertibile. Fa il tutto esaurito ovunque egli vada, e si tratta in genere di migliaia di persone. Prendiamo una testimonianza a caso, “Tutto esaurito al concerto di Giovanni Allevi”. Non ricordo, io personalmente, concerti di pianisti anche celebri che abbiano fatto il tutto esaurito con duemila persone. Anzi, all'ultimo concerto di Krystian Zimerman, a Bari, non solo c'erano quattro gatti, ma c'era un solo professore del Conservatorio locale, tra l'altro non un pianista ma un direttore. Tutti gli altri erano a casa, forse a vedere la televisione. Tanto per la cronaca, in quella stessa stagione musicale in cui ha suonato Zimerman, era previsto anche il concerto di Giovanni Allevi, il quale ha fatto... il tutto esaurito (a quanto mi raccontano, perché ovviamente non ci sono andato). Quando lessi il cartellone della stagione mi venne un colpo, tanto da indurmi a fotografarlo.


Come spiegare questo fenomeno? Zimerman è un mostro sacro, Allevi è un pischello. È come paragonare Robert De Niro a Silvio Muccino. Inspiegabile, ma vero, che i due vengano messi insieme nello stesso posto, ma ancora più incredibile che il primo accolto venga accolto da quattro gatti e il secondo da un bagno di folla.


Allevi fa una musica facile e/o banale.
Sebbene Allevi stesso [ovviamente] scriva che la sua musica "parla al cuore, ma il suo virtuosismo tecnico e soprattutto ritmico (?) richiede esecutori di grande talento", la sua musica in realtà è fatta da quattro note messe insieme, e ben lo sanno tutti gli studenti di pianoforte alle prime armi che si cimentano felicemente con questi brani. Brani che normalmente non presentano alcun tipo di virtuosismo tecnico, nè tantomeno ritmico. Ma quel che è peggio, è che molto spesso i pezzi "più difficili" sono incredibilmente ...banali. Cioè o sono incomprensibilmente impegnativi, o esprimono quel poco con mezzi infantili. Sicuramente Allevi fa una musica orecchiabile, ma "gradita all'orecchio" è una celebre definizione di musica che risale a Sant'Agostino (bella novità): tutte le musiche sono orecchiabili per definizione. Altrimenti sarebbero rumore. Per il resto, non conosce modulazioni, non conosce sviluppo, non conosce contrappunto, non conosce nulla se non il tema idiota ripetuto fino alla nausea, talora nascosto da qualche fioritura per far passare il tempo.

Per tacere della strumentazione primitiva e sempliciotta che Allevi dedica all'Orchestra Sinfonica (usando questo termine uno pensa di trovarsi di fronte ...all'Ottava di Mahler, e poi scopre che al massimo si tratta di un complesso da camera e al peggio di quattro violini). Insomma, decine di studenti di Composizione e Orchestrazione saprebbero (anzi, sanno) scrivere musica molto più pregnante e significativa, sia per forma che per contenuti.


Allevi è un presuntuoso egocentrico e vuole dimostrare 30 anni meno di quanti ne abbia.



Eh sì. Questo bambino prodigio dai capelloni arruffati e dall'abito casual ha 39 anni, cioè soli cinque anni meno di Fabio Fazio (il quale sembra suo padre, o suo zio). Questo sempiterno mentire sull'età per sentirsi meno vecchio e fare colpo sul pubblico più giovane (o giovanile) è una delle cose che non tollero in Allevi. Come anche l'aura messianica di cui egli stesso si ricopre con frasi del genere:

La musica cosiddetta «contemporanea», atonale e dodecafonica, in ogni caso non è più tale, perché espressione delle lacerazioni che agitavano l’Europa in tempi ormai lontani. Ecco allora il mio progetto visionario. È necessario uno sforzo creativo a monte, piuttosto che insistere solo sull’educazione musicale, gettando le basi di una nuova musica colta contemporanea, che recuperi il contatto profondo con la gente. Ho provato a farlo, con le mie partiture e i miei scritti. È stato necessario.

Ecco arrivato il Gesù Cristo delle sette note a risollevare le sorti della musica contemporanea, rea di essere espressione di una geopolitica ormai defunta. Dalle ceneri di Stockhausen nasce Allevi. Da Nono, Berio e Maderna, il testimone passa ad Allevi. Da Arvo Part a Schnittke, da Ligeti a Adams, da Petrassi a Sciarrino, ma anche da Morricone ed Einaudi, la sapienza costruttiva, la padronanza tecnica e la pregnanza contenutistica che sembravano ormai irreversibilmente perdute si materializzano nel capacchione di Giovanni Allevi, l'uomo che riempie le piazze, che avvicina i giovani alla musica, il nuovo sole di Turoldo (sic!). Un commento su YouTube: "ma se questo è un compositore, Frank Zappa chi è? Dio?"

Centinaia di giovani mi scrivono che, sul mio esempio, sono entrati in Conservatorio per studiare uno strumento o per intraprendere la via creativa della composizione. Come la storia dell’Estetica musicale insegna, in tutte le epoche ogni idea nuova ha dovuto faticare per affermarsi, divenendo poi, paradossalmente, la «regola» per i posteri. Quello che è certo è che quando il nuovo avanza fa sempre paura.

Cioè lui è consapevole di essere già in pectore nella storia dell'Estetica musicale, destinato a divenire paradossalmente la regola per i posteri.

ma l’assunto più grave che circola è: «Allevi approfitta dell’ignoranza della gente, attraverso una furba operazione di marketing». Niente di più falso! La mia è una musica classica, perché utilizza il linguaggio colto, la cui padronanza è frutto di anni di studio accademico. La mia è una musica nuova perché contiene quel sapore, quella sensibilità dell’oggi, che nessun musicista del passato poteva immaginare.

Che cosa sia un linguaggio colto, non ci è concesso sapere. Però contiene quel sapore, quella sensibilità dell'oggi che nessun musicista del passato poteva immaginare. Eccoci al Nuovo Testamento dell'Arte Musicale, alla svolta cristologica del desueto e dell'obsoleto, al Rinnovamento nello Spirito, alla Rivoluzione Copernicana, allo Sconvolgimento, alla Palingenesi, al Day After, ecco il Mozart del 2000, il portavoce nel mondo della nuova creatività musicale italiana, il musico-filosofo, il nuovo Noé che traghetta le specie decrepite della decadenza antidiluviana verso il Nuovo Mondo, il Profeta del gusto e della sensibilità popolare, l'OBAMA de noantri, l'arco di luce che teletrasporta dalle Civiltà Precolombiane alle Missioni Spaziali.

Lui è ammirato da tutti, dai gatti fino ai premi Nobel per la Medicina. Per non considerare le leggende metropolitane che lui stesso ha messo in circolazione su di sè. Ormai sono arcinote, per cui evito di riportarle. Insomma, la cosa che, tra le tante, più dà fastidio in Allevi e contemporaneamente fa più ridere, è questa sua incorreggibile spocchia.

Perchè Allevi fa il pienone e Pollini no?
Molti si potrebbero chiedere perchè Baricco piace (e venda) più di Montale o Ungaretti e i fumetti di Topolino piacciano (e vendano) più di Picasso o Kandinskij. Il problema non sta in come si suona, ma in cosa si suona. Se al popolino ignorante (compreso quello del Parlamento della Repubblica) piacciono le melodie sdolcinate ed il suono imbecille del plin-plin, che gli sia dato Allevi. Ma caro Allevi, non venire a dire che fai musica classica modernizzata. Se sei onesto, devi dire che fai quello che qualsiasi studente di pianoforte di livello medio farebbe a casa degli amici per passare le serate, ovvero il plin-plin. Tu non sei "classica". Tu sei un cialtrone che si spaccia per "classica" approfittando del fatto che il tuo pubblico, di "classica", non capisce un'acca. Il popolo profano preferisce mille volte O sole mio fatto male rispetto al Sacre du Printemps eseguito divinamente. Bisogna pensare che anche AlBano ha cantato le arie di Leoncavallo e una penosissima versione del Concerto in si bemolle di Ciaikovskij. Ma AlBano non va in giro dicendo "sono il Caruso del 2000".

Evidentemente, quindi, non regge l'assunto che più un musicista è bravo, più riempie i teatri. Se fosse vero, Zimerman e Pollini farebbero il tutto esaurito mentre Allevi rimarrebbe a casa dove era fino a qualche anno fa. Ma senza scomodare Zimerman e Pollini, Allevi non regge il paragone neanche con Stefano Bollani, il pianista cui più di tutti la stampa lo accosta. Provate ad ascoltare prima Evolution e poi Bollani Carioca, e mi darete ragione.


Conclusioni. Punti certi e ipotesi diagnostiche.
Il martellamento mediatico di cui Allevi è protagonista ha pochi rivali sui mezzi di propaganda. Penso per esempio al dottor Veronesi e a Francesco Totti. Ecco il musico di regime, lo scienziato di regime, l'atleta di regime. Sicuramente Allevi è un discreto pianista, nel senso che ci sono molti pianisti peggiori di lui, anche se non l'ho mai sentito cimentarsi con i Trascendentali di Liszt o con la 106 o con niente del genere. Sicuramente come compositore è invece una schiappa, nel senso che ce ne sono pochi peggiori di lui, e tutti agglomerati nella fascia di età compresa tra i 3 e i 13 anni. Sicuramente fa una musica orecchiabile, melodica, facile, per nulla impegnativa (i cattivi parlano di elevator-music, la musica che si mette negli ascensori) che può piacere a chi è abituato ad un certo tipo di melodie. Sicuramente agli addetti ai lavori fa scendere il latte: uno che conosca un minimo di musica vera non può non essere d'accordo al 100% con quello che dice Ughi. Sicuramente ha un fiuto non comune per il commercio e per la valorizzazione della propria immagine. Sicuramente, infine, quel pizzichino piccolo piccolo di benevolenza che molti gli avrebbero accordato (incluso il sottoscritto) viene immediatamente distrutto dalla sua irriducibile sicumera.

Per cui, cercando di darmi una spiegazione, io credo che Allevi, da studentello sfigato, sia diventato una popstar grazie ad una astuta campagna pubblicitaria e grazie al compiacimento di un certo pubblico bue di sentirsi alla moda. E' una mia ipotesi... ma se fosse realmente così, sarei contento per l'Umanità, visto che le mode così come arrivano, così passano (anche se a sentire lui, passeranno i Cieli, passerà la Terra, ma la sua Parola non passerà). Staremo a vedere.

Altre letture simpatiche:

domenica 28 dicembre 2008

Precisazioni sulla melamina (o melammina)

Cerco di fare un po' di ordine sugli aspetti più tecnici della vicenda "melamina", visto che i media trattano i loro utenti come dei perfetti imbecilli, creando poche idee ma confuse nella testa dei lettori e dei teleradioascoltatori.

Prima di tutto, poichè molti la confondono con la melanina (il pigmento cutaneo che ci fa abbronzare), è bene che si distingua subito: l'argomento del post è la melamina, con la emme, e non fa abbronzare.

La melamina (o melammina o cianurammide) è una molecola eterociclica fortemente azotata (nella figura si possono contare 6 azoti, che rappresentano ben il 66% della massa molecolare) .

La melamina è utilizzata per produrre un particolare tipo di resine termoindurenti, dette appunto résine melamminiche. Questo materiale, come zio Google insegna, serve a produrre un sacco di oggetti molto utili: piatti (vedi figura), scodelle, tabelloni da basket, tavoli da ping-pong, pannelli fonoassorbenti, e tante altre cose (insomma, le solite porcherie plasticacce per cui nel 3008 i nostri pro-pro-pro-nipoti ci malediranno giorno per giorno). E' opportuno precisare che non solo la Cina, ma tutto il mondo industrializzato produce melamina.

Allora dove nasce il problema? Il problema nasce dal fatto che in Cina, qualche tempo fa, alcuni tipi di latte in polvere per neonati avevano dato problemi di marasmo (un tipo di malnutrizione proteica) in certi neonati. Il Governo cinese si imbestialì, e decretò che nel latte in polvere ci doveva essere un certo quantitativo minimo di proteine, per legge.

Ora è risaputo che, quando si analizza un cibo, non si vanno a contare le proteine una per una. In genere si usa il contenuto di azoto come un indice indiretto, abbastanza affidabile, del contenuto proteico di un cibo (visto che i carboidrati e i grassi sono privi di azoto). A certi buontemponi (che esistono in tutto il mondo, non solo in Italia) viene in mente che aggiungendo la melamina (ricchissima di azoto, come abbiamo visto) al latte in polvere, aumenta il contenuto di azoto nel latte e si beffano i NAS che lo interpretano come un latte a buon contenuto proteico.

In realtà non c'è ancora la certezza che sia andata così, visto che esistono molecole meno dispendiose per adulterare i cibi in modo da alterarne il contenuto in azoto (per esempio l'urea). Ma non c'è altra spiegazione ragionevole. Infatti l'altra ipotesi, l'inquinamento accidentale, viene facilmente scartata: si ha quando il recipiente (a base di melamina) si rovina (per reazioni acido-base) contaminando il cibo che contiene: ma un recipiente danneggiato in questa maniera si osserva facilmente, e peraltro è di raro riscontro.

Nei bambini che hanno ingerito questo latte, il problema è derivato dal fatto che la melamina, insieme a proteine, fosfati, acido urico ed acido cianurico (il metabolita della melamina stessa), forma dei calcoli renali di cianurato di melamina, che ostruiscono i tubuli renali dei bimbi e impediscono il deflusso dell'urina, provocando insufficienza renale acuta di tipo ostruttivo (o post-renale, per gli amanti delle classificazioni). Un ulteriore problema è derivato dal fatto che questi calcoli non sono del tutto radiopachi, per cui ai raggi X possono essere male interpretati.

In ogni caso, una volta scoperta l'insufficienza e capita la sua causa, basta trattarla come una normale insufficienza renale ostruttiva, rimuovendo i calcoli e idratando il piccolo paziente. Se necessario, si fa qualche seduta di dialisi. Per questo motivo, dei quasi 300mila bambini cinesi intossicati, solo 50mila sono stati ricoverati, e ne sono morti sei (in questi ultimi, l'insufficienza non era stata prontamente diagnosticata, ma questo dipende non tanto dalla melamina quanto dai medici). Queste cifre provengono dal New England Journal of Medicine.

Questo riduce di molto l'allarmismo generato dai mezzi di comunicazione. Inoltre, come insegna anche WikiPedia, la dose tossica della melamina è comparabile a quella del comune sale da cucina. Per cui il latte in polvere contaminato da melamina non è radioattivo e non causa tumori, come ho sentito dire da pseudoesperti. Diverso è il caso dell'esposizione cronica alle polveri, nelle lavorazioni industriali, ma questo esula dall'oggetto del post.

Infine una considerazione sul dato più inquietante di tutta questa storia: le implicazioni globali, economiche e sanitarie, per cui i destini asiatici sono ormai fortemente intrecciati con quelli americani, africani ed europei. Non esistono più epidemie localizzate: tutto diviene pandemia, dalla SARS alla melamina, dalla mucca pazza al colera. Infatti, la vicenda cinese ha permesso di scoperchiare contaminazioni in tutto il mondo, dagli USA alla provincia di Bari. Il business agroalimentare globale permette una diffusione rapidissima in tutto l'orbe abitato, nel bene come nel male. Questo è l'oggetto di studio dell'ambizioso Foodborne Disease Burden Epidemiology Reference Group, sorto nel 2006 in seno al WHO.


mercoledì 24 dicembre 2008

Bando agli acronimi nella letteratura medica?

"Lo spazio necessario a scrivere per esteso una frase è un prezzo accettabile in cambio della comprensibilità delle ricerche pubblicate"

spiega Allen J. Wilcox del National Institute of Environmental Health Sciences. Come non essere d'accordo con questo signore! (che lancia la sua crociata dalla prestigiosa rivista "Epidemiology").

Fonti:
- il pensiero scientifico editore
- Epidemiology

Auguri di Buon Natale e di un anno nuovo felice e pieno di soddisfazioni!


domenica 21 dicembre 2008

Indagine della SIC sui problemi medico-legali in Chirurgia

La SIC (Società Italiana di Chirurgia) ha promosso un'indagine su quanto pesi il rischio medico-legale sull'attività dei chirurghi italiani. Il risultato è importante e, a mio vedere, scontato e ampiamente negativo. Il risultato è che il 78% dei chirurghi italiani dichiara di aver adottato almeno un comportamento di medicina difensiva durante l'ultimo mese di lavoro. Tra i chirurghi più giovani (32-42 anni) questa percentuale sale al 92%.

Per medicina difensiva si intende che le azioni del medico non sono tanto rivolte a curare il paziente (come buon senso vorrebbe), ma a ridurre la propria esposizione al rischio di finire in tribunale per malpractice. La medicina difensiva può essere
  • positiva: quando il medico fa più di quanto dovrebbe fare (prescrivendo per maggiore sicurezza test diagnostici o terapie del tutto inutili, ad esempio biopsie non giustificate o ricoveri per pazienti facilmente gestibili in ambulatorio);
  • negativa: quando il medico fa meno di quanto dovrebbe fare (evitando di prescrivere test diagnostici o terapie che andrebbero invece prescritte).
Entrambi questi atteggiamenti comportano un danno per il paziente, non solo nel secondo caso (dove è ovvio e intuitivo) ma anche nel primo, perchè la prescrizione di esami e terapie inutili causa una notevole perdita di tempo e di denaro per il paziente, per il medico e per il Sistema Sanitario Nazionale.

Quindi si crea un circolo vizioso che parte da un errore del medico (vero o presunto tale) : danno al paziente → contenzioso medico-legale → medicina difensiva → danno al paziente.

Inoltre, nel contesto della "medicina difensiva negativa" si può inserire il sempre maggiore (e giustificato) disinteresse dei giovani per la chirurgia. E siccome i giovani di oggi sono i maestri del domani, il danno all'intera società è grave.


Mi unisco alle parole del dr. Rocco Bellantone, segretario generale della SIC, che riassumono bene la situazione: è giusto che i medici siano puniti quando sbagliano, ma occorre anche che siano messi nelle condizioni di lavorare serenamente.

Va anche considerato che nel 90% dei casi il medico viene assolto, il che significa perdita di tempo e denaro da parte di tutti: medico, paziente, SSN e Procure.

Leggere anche CyberMed, Repubblica.

giovedì 11 dicembre 2008

ILVA continua a produrre morte, inquinamento e distruzione

Incidente sul lavoro, operaio muore nello stabilimento Ilva di Taranto

TARANTO 11 dic 2008 - Un operaio polacco, Paurovic Zigmontian, di 54 anni, e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto la notte scorsa nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.

L'uomo era dipendente di una ditta specializzata in montaggi, la Pirson. L'operaio stava smontando alcune parti dell'altoforno 4, un impianto fermo dal mese di luglio per lavori di rifacimento, quando e' stato colpito dal braccio di una gru ed precipitato da un'altezza di 14 metri. L'operaio e' morto sul colpo. Indagini sono state avviate dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri.

La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto in cui e' morto l'operaio polacco Paurovic Zigmontian. Si e' trattato del terzo infortunio mortale all'interno dello stabilimento siderurgico dall'inizio dell'anno e anche in questa occasione la vittima e' un lavoratore dell'appalto.

Fonte: RaiNews24.

Traffico di rifiuti, sequestrate 100mila tonnellate di acciaio e zolfo all'Ilva di Genova

GENOVA 11 dic 2008 - Il presidente del Cda del Gruppo Ilva, Emilio Riva e tre manager dello stabilimento genovese del gruppo, sono stati denunciati dai carabinieri del Noe per stoccaggio illecito di rifiuti.

Nello stabilimento sono state sequestrate 100.000 tonnellate di rifiuti speciali. I carabinieri del Noe sono in azione con arresti e sequestri in tutta Italia per un traffico di rifiuti che interessa diverse regioni: cinque le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti imprenditori, 36 persone e numerose aziende coinvolte nelle indagini.

Nello stabilimento di Genova in particolare sono state sequestrate 100.000 tonnellate di rifiuti speciali costituiti prevalentemente da polverino d'acciaio e circa 5.000 tonnellate di pasta di zolfo.

Ai quattro manager dell'Ilva si contesta di aver realizzato uno stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi in mancanza delle previste autorizzazioni.

Fonte: RaiNews24.

Diossina, la rivolta dei pastori

TARANTO 11 dic 2008 - "Ve la prendete con i nostri animali. Ma non fate nulla a chi è potente ed inquina la terra e l´aria". Enzo Fornaro ha il viso rigato dalle lacrime, mentre sbraita contro i veterinari ed i funzionari dell´Asl giunti in forze ieri nella sua masseria per portare via il gregge che gli dava da vivere. Lo sguardo gonfio di pianto si perde nel cielo verso le ciminiere della zona industriale di Taranto. Quei colossi che sbuffano fumi e polveri sono vicinissimi al centro abitato. E svettano a meno di un chilometro dalla masseria "Carmine" dove Enzo Fornaro, suo padre, e prima ancora suo nonno, allevano da un centinaio di anni pecore e capre selezionate. Nella loro vita, però, da marzo scorso ha fatto irruzione la diossina di produzione industriale. Il veleno ha contaminato gli animali che ora vanno abbattuti. Dalla masseria dei Fornaro sono stati portati via oltre 500 capi, compresi 107 capretti e 37 agnellini, alcuni nati solo da pochi giorni.

Da oggi alle 6, nel mattatoio di Conversano verranno tutti giustiziati con una scarica elettrica. Poi saranno smaltiti per evitare che quelle carni avvelenate possano finire sulle tavole. "Siamo vittime di un nemico che non ha ancora un volto" - sbotta Enzo Fornaro, mentre consola il padre. "L´unica certezza che abbiamo è che ora siamo disoccupati. La nostra famiglia e quelle dei nostri otto operai sono ridotte sul lastrico. Il risarcimento, quando arriverà, sarà ridicolo e soprattutto non ci restituirà il lavoro e la nostra vita".

Ma la sentenza di morte non si è abbattuta solo sulla masseria "Carmine". I camion per il trasporto degli animali hanno fatto tappa qualche chilometro più su, nella masseria "Nuova" di Cosimo Quaranta. "Sono venuti scortati dalla Polizia ed hanno caricato il mio gregge" - racconta Quaranta, che per presenziare all´odioso rito di ieri mattina ha dovuto persino rinunciare ad assistere al funerale di un familiare. Dal suo ovile sono stati prelevati 340 capi, tutti destinati ad essere abbattuti. "Mi hanno tolto la vita e sto provando un dolore immenso. Togliere gli animali ad un allevatore - dice - è come ucciderlo".


Nella masseria vive con la moglie. Erano una famiglia tranquilla, ma ora hanno perso il sonno perché non sanno più come sbarcare il lunario. "Abbiamo scelto questa vita perché ci piace la campagna" - racconta Quaranta con un pizzico di commozione. "Non abbiamo mai cercato la ricchezza, ma solo la serenità che avevamo e che ci hanno rubato. Oggi ci sentiamo abbandonati e vittime due volte, perché qualcuno ha avvelenato le nostre vite e a pagare sono solo gli animali e noi con il lavoro". Altre 140 pecore da abbattere a causa della contaminazione da diossina sono state rastrellate dagli ispettori dell´Asl nella Masseria "Gerantella", situata proprio sul confine tra il territorio di Taranto e quello del comune di Statte. Qui lavorava il pastore Giuseppe Sperti che aveva il compito di gestire la piccola azienda di proprietà di un allevatore.

"Non è possibile descrivere quello che provo in questo momento" - sussurra Sperti, costretto a chiudere i battenti dopo ventisei anni di attività. "Non ho più un lavoro e da domani mi tocca trovare un´altra occupazione. Non posso neanche ricreare il gregge perché sino a quando non verrà eliminata la fonte inquinante. Rischierei soltanto di lavorare per poi vedermi ammazzare le pecore una ad una". Oggi, intanto, come gli altri allevatori vittime della mattanza dovuta alla diossina, si alzerà comunque all´alba. Ma non per condurre il gregge al pascolo. Saliranno tutti in macchina e si recheranno a Conversano. L´ultimo dolore sarà quello assistere al massacro dei loro animali.

Fonte: La Repubblica - Bari.

mercoledì 10 dicembre 2008

Deezer

Non capisco perchè un sito come Deezer (http://www.deezer.com/) non abbia ancora avuto l'importanza e l'amplificazione che si merita, almeno qui da noi in Italia.

Deezer rappresenta LA valida alternativa al download illegale di file musicali tramite p2p. Ha un catalogo sterminato di titoli, appartenenti a tutti i generi musicali, ed è perfettamente legale in seguito al raggiungimento di un accordo con le case discografiche e gli artisti. Rappresenta un database immenso ed ha numerose funzioni, tra cui la creazione di playlist e la possibilità di inserire il suo proprio player all'interno di un forum, di un blog, di una qualsiasi pagina web, proprio come YouTube fa con i video.

Notizie ulteriori si trovano:
- qui
- qui
- qui il gruppo FaceBook di Deezer Italia, che al momento conta poco più di 200 iscritti.

Ad esempio


Discover Katie Melua!




mercoledì 3 dicembre 2008

Serve la letteratura ai medici?

[...] Fa presente la necessità, per alcuni mestieri (e soprattutto i medici) di includere la letteratura nei loro studi. Un rapporto mostra che l'esposizione di medici specializzandi all'influenza dei grandi testi di prosa possa a lungo andare modificare la loro analisi clinica; raccomanda di far loro scrivere dei racconti, dei saggi brevi e delle poesie.

I teorici di questa pratica la chiamano "narrative medicine". Anton Cechov spinse così lontano questo discorso da abbandonare la medicina per la letteratura. Senza arrivare a questi eccessi, essi stimano che l'educazione letteraria dei giovani medici ne sviluppi l'istinto di compassione. La loro competenza tecnica guadagna in empatia [...] rendendoli più inclini a comprendere, dunque a condividere, il punto di vista e le ansie dei loro pazienti.

In particolare la lettura delle opere di Tolstoj e Virginia Woolf [...] sono particolarmente utili, soprattutto durante la specializzazione. Tanto che il "Saint Barnabas Medical Center" di Livingston (NJ), ha reso obbligatoria questa pratica: gli studenti di chirurgia dell'Università Vanderbilt e i futuri ginecologi devono passare attraverso i classici della letteratura.

Fonti:
- passouline.blog
- article du New York Times

Merci à Benjamin (Benstein)

lunedì 1 dicembre 2008

Occultazione di Venere con Giove testimone, 1° dicembre 2008

Venere in occultazione con Giove testimone. Peccato per la scarsa qualità... dovuta all'apparecchio fotografico e non al telescopio. Prese da Bari, Italia.

PRIMA





DOPO (foto invertite)