mercoledì 30 aprile 2008

Dichiarazione dei redditi, il garante della Privacy cade dalle nuvole, la stampa non perde occasione di affossare Beppe Grillo

Oggi abbiamo assistito all'ennesima italianata lasciataci in eredità dal governo di Prodi (Romano, ti voglio bene, ma è così). Sul sito dell'Agenzia delle Entrate, come normalmente appare la Madonna ai miracolati, sono magicamente apparse le dichiarazioni dei redditi del 2005 di tutti i cittadini italiani. E non si è trattato di un errore, o di una svista. In ogni caso il tutto è durato poco più di qualche ora: già alle 17.02 il sito, oltre che essere andato in tilt, è stato chiuso in quanto il garante della Privacy (avendolo appreso dall'Ansa come tutti noi miseri mortali) ha detto giustamente "e che è 'sta porcheria?? Almeno potevate avvisarci!" Giustamente perchè (aggiungo io) questo è il Paese in cui ti lasciano libero di non comparire sull'elenco telefonico, ma ti costringono a far sapere a tutti quanto guadagni (pardon, quanto dichiari, il che spesso è diverso).

Cito da sostenibile.blogosfere.it perchè mi piace proprio: "non si capisce insomma perché chi la legge la rispetta, debba vedere sbandierata ai quattro venti la propria vita economica e lavorativa, in un Paese in cui la Corte di Cassazione ha invece appena sancito il divieto per i media di pubblicare le celeberrime "fotografie raffiguranti Berlusconi con alcune ospiti femminili riprese nel parco della sua villa in Sardegna, nell'estate del 2007".

Fin qui l'italianata è globale. Ma forse ciò che mi ha colpito di più è stata la rapidissima reazione a catena innescata da Beppe Grillo: in un post immediato, si è scagliato senza mezzi termini sulla scelta dell'Agenzia delle Entrate, sottolineando soprattutto la pericolosità sociale dell'esporre coram populo le dichiarazioni dei redditi. E io mi permetto sottovoce di essere d'accordo. Quello che mi ha lasciato realmente perplesso è:
1) la reazione di alcuni lettori del blog di Grillo, che sono rimasti scandalizzati dal fatto che il comico nel 2005 ha dichiarato più di 4 milioni di euro (ma dove vivete, sulla luna?)
2) la reazione della stampa online, che normalmente ignora del tutto quel blog finchè proprio non ne può fare a meno, e che nell'arco di pochissime ore ha costruito articoli come questo (Corriere.it), oppure questo (LaStampa.it) volti a rimarcare pesantemente il disaccordo tra alcuni lettori del blog e lo stesso Grillo. E' una reazione da una parte ridicola (fa sorridere!), dall'altra ripugnante, perchè una volta finito il sorriso viene fuori tutto il rancore che la stampa ufficiale tiene in serbo per beppegrillo.it.

martedì 29 aprile 2008

Veltroni santo subito, Rutelli prende posizioni intelligenti

Dopo aver completato la grande opera con l'elezione di Alemanno al comune di Roma, Veltroni ha confermato che "nessuno mette in discussione la mia leadership".

E invece... invece c'è chi lo vorrebbe dunque distogliere dalla politica, e non per mandarlo in Africa: per farlo santo subito, grazie ai suoi miracoli.

Nel frattempo Rutelli, che aveva iniziato con un buon 45%, ha preso atto che 55mila elettori hanno votato Zingaretti alla Provincia e Alemanno al Comune, e vuole capire il perchè. Mi sembra una posizione... intelligente. A Francé, non ti preoccupà! Tanto all'opposizione lo stipendio te lo danno lo stesso.

Chi è Alemanno parte 2 (ma anche Storace, Gasparri, Poli Bortone, Matteoli, Nania...) e cosa faceva a Bossi

FISCHI MISSINI PER BOSSI A CATANIA

CATANIA Una pioggia di volantini plana sul senatore Umberto Bossi mentre si infila nell' auto in via Etnea, il salotto di Catania. Sulla macchina rimbalzano monetine da cento lire, un gruppo di giovanotti in maglietta bianca urla Lega di merda, Bossi va' a Bergamo. Sono le sette di sera, e sotto il pacco di ciclostilati firmati dal Fronte della gioventù finisce la prima incursione politica del leader della Lega nord al di là dello Stretto. E' un' incursione politicamente segnata, a Siracusa, soprattutto dalla denuncia di un partito trasversale che non vuole le riforme istituzionali, chiede una legge elettorale di sbarramento e lavora perchè il presidente della Repubblica si dimetta. Un complotto, assicura Bossi, che fa capo ad Andreotti, e di cui fanno parte De Mita, La Malfa e il Pds: La prova ha sostenuto il leader della Lega l' abbiamo avuta quando siamo stati ricevuti prima di Natale dallo stesso Andreotti il quale ha affermato che prima bisognava eleggere il presidente della Repubblica e poi sciogliere le Camere. Ma le Camere ha rilevato bossi decadono un mese prima della fine del settennato di Cossiga, e quindi questa affermazione si può interpretare come un tentativo destabilizzante nei confronti del presidente della Repubblica. A Catania, invece, l' incontro pubblico in una saletta dell' Hotel Palace è abortito dopo le prime parole del segretario regionale della Lega Sud (l' organizzazione che fa capo alla Lega del senatur), Francesco Vidolo, geometra e commerciante, numero 1 a Catania e Siracusa. Il povero Vidolo ha appena terminato di esaltare l' incontro tra il Nord e il Sud che dalla quinta fila della saletta a malapena occupata si alza una vocina femminile: Fuori Bossi dalla Sicilia. E' l' inizio della bagarre: quella trentina di ragazzotti e signorine ben vestite che sembravano simpatizzanti leghisti si rivelano dei militanti del Fronte. Sono arrivati, molti da Roma, capitanati dal segretario dell' organizzazione giovanile missina Gianni Alemanno, che è lì in prima fila che si sbraccia come un ossesso. Per un' ora, sorvegliati senza molta convinzione da quattro poliziotti, imperversano vocalmente nella sala. Risultato: Bossi decide di non aprir bocca, mentre quelli del Fronte della gioventù impazzano con cori di tutti i tipi. Ce n' è di tutti i tipi, dal classico ma inconsueto sulla loro bocca: Razzista, razzista, all' autonomista viva l' indipendenza della Sicilia, al minaccioso Bossi razzista sei il primo della lista, al non ti vogliamo, Bossi non ti vogliamo, cantato a squarciagola sull' aria di Guantanamera, per terminare con il categorico te ne vai sì o no. Il tutto condito con un paio di striscioni del Fronte, con pacchi di volantini sparsi per la sala e da scene di sincero sgomento dei dirigenti della Lega che vedevano compromesso il loro grande momento. Cesare Crosta, ex magistrato della Corte dei conti, coordinatore della Lega centro-sud, grande amico di Bossi, ha quasi le lacrime agli occhi: Sono sempre loro, gli stessi che non ci lasciano parlare a Roma. Poi dallo sconforto Crosta passa alla rabbia, urla ai poliziotti di fare intervenire il questore, si butta a strappare lo striscione dalle mani di un' urlante ragazzina che potrebbe essere sua nipote. Alessandro Patelli, altissimo, gran capo della segreteria organizzativa di Bossi, cerca di calmare gli animi, ma inutilmente. Il coro continua sino a che Bossi si alza, e seguito dai suoi se ne va. La trentina di leghisti affranti rincorre il senatur che invece non è per niente preoccupato: Mi sembra di tornare indietro di otto anni, di ringiovanire. Anche allora, in Lombardia, non ci volevano lasciar parlare, e poi si è visto. I partiti si muovono quando sentono puzza di bruciato e quando pensano di perdere i voti. -
dal nostro inviato GUIDO PASSALACQUA

Fonte: la Repubblica, 14 giugno 1991, pagina 14

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ROMA - Da 1 a 5 anni di carcere. Un rischio pesante per gli undici parlamentari missini e i trenta attivisti del "Fronte della Gioventù" protagonisti dell' "assalto" a Montecitorio di giovedì pomeriggio: una gazzarra di urla, spintoni, monetine e slogan tipo: "Ladri, mafiosi, figli di puttana. Ma che democrazia, ma che cristiana". Una manifestazione "spontanea" ma organizzata nei dettagli da una regia abile ed efficiente. Una sessantina di ragazzi che indossavano magliette bianche con una gran scritta a campo rosso: "Arrendetevi, siete circondati" e, sotto, in nero: "Elezioni subito" sono arrivati di fronte all' ingresso del Parlamento alla spicciolata, poco dopo le 15,30. Davanti a un esiguo e impreparato cordone di carabinieri, i giovani missini si sono presi per mano bloccando l' accesso del palazzo. Alcuni deputati verdi o del Pds che si sono precipitati fuori sono stati accolti da un coro di insulti e i battibecchi con i "colleghi" della fiamma tricolore stavano per trasformarsi in incontri di pugilato da strada. Solo l' intervento di alcuni agenti di polizia ha impedito uno scontro fisico di conseguenze imprevedibili. Poche ore dopo, in aula, la reazione indignata di tutte le forze politiche, Lega compresa e del ministro dell' Interno, Mancino: "Tutto è avvenuto per portare discredito al sistema, per vilipendere le istituzioni, per offendere il Parlamento". Per gli agenti della Digos, identificare gran parte dei dimostranti non è stato certo difficile: sono bastati i filmati delle televisioni pubbliche e private che hanno riproposto per tutto il giorno le sequenze della "bagarre" e le foto pubblicate sui giornali. Alcuni giorni per esaminare le posizioni di tutti i sospettati poi sono scattate le perquisizioni. All' inizio, la polizia aveva ipotizzato reati come apologia di fascismo (i saluti romani con cui i dimostranti si sono allontanati) e resistenza a pubblico ufficiale ma la Procura, almeno per ora, non ha accolto queste richieste. In testa al manipolo di parlamentari indagati, Teodoro Buontempo, il sanguigno leader della fiamma tricolore a Roma soprannominato "Il piccolo grande uomo" (ma c' è chi lo chiama molto meno poeticamente "er Pecora" in riferimento, forse, alle origini abruzzesi) e Guglielmo Rositani, considerati gli organizzatori dello "show". Avvisi di garanzia anche a Giulio Maceratini, Adriana Poli Bortone, Maurizio Gasparri, Ugo Martinat, Altero Matteoli, Giulio Conti, Nicola Pasetto e Domenico Nania. Firmati da due sostituti del pool di magistrati che si occupa dell' estrema destra, Giovanni Salvi e Pietro Saviotti, i provvedimenti giudiziari citano l' articolo 289 del codice penale, ultimo comma: turbativa dell' attività parlamentare. Le autorizzazioni a procedere saranno inoltrate alla Camera nei prossimi giorni ma gli esponenti della fiamma tricolore hanno già fatto sapere che rinunceranno all' immunità parlamentare e sembrano intenzionatissimi a sfruttare la vicenda giudiziaria come strumento di propaganda. Alle 7 in punto, come vuole il codice, gli uomini del vicequestore Marcello Fulvi hanno bussato a casa degli indiziati. Tra le abitazioni perquisite dalla polizia, quelle del segretario provinciale del Fronte, Luca Panariello, del suo predecessore, attualmente consigliere regionale, Giovanni Alemanno, del responsabile dell' ufficio stampa Francesco Storace. Tra gli altri, nomi noti e meno noti dell' organizzazione giovanile del Msi. Nelle mani dei poliziotti sono finite alcune delle famose magliette con la scritta rossa (che tra gli attivisti di destra sono diventate immediatamente un oggetto di culto), opuscoli, agende, appunti. "Abbiamo trovato le prove di una manifestazione organizzata su tre livelli: i parlamentari, i dirigenti del Fronte e i ragazzi che hanno materialmente formato la catena umana" dicono in questura. A due dei giovani indagati sono stati anche trovati alcuni proiettili ma non sono scattati né arresti né denunce per detenzione abusiva di munizioni (probabilmente le pallottole erano di qualcuno che ha il porto d' armi). Una sola perquizione, in una villa fuori Roma, è saltata: la proprietaria non c' era e i poliziotti hanno evitato di buttar giù la porta. Subito dopo, tutti gli attivisti missini sono stati accompagnati al primo distretto di piazza del Collegio romano: foto segnaletica e impronte digitali. "Un comportamento assurdo, ingiustificato, sproporzionato e al limite, arbitrario degli agenti di polizia, una indebita prevaricazione e persecuzione" secondo un' interrogazione parlamentare presentata a tamburo battente dal segretario missino Gianfranco Fini. "Normale procedura: bisognava identificarli...Se non sta bene a qualcuno, ci denuncino per abuso di potere" è l' asciutta replica che esce da San Vitale. L' inchiesta, comunque, non è affatto conclusa: magistrati e funzionari della Digos si propongono di completare, nei prossimi giorni, l' appello di tutti i partecipanti alla manifestazione. Poi inizierà l' esame delle singole posizioni. "Adesso, probabilmente, non ci proveranno più" scommettono in questura. Una valutazione, forse, un po' troppo ottimista. - MASSIMO LUGLI

Fonte: la Repubblica, 5 Aprile 1993, pagina 7

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Insomma in definitiva, come cambiano i tempi, e come si evolve la politica italiana!
Ve lo vedete Alemanno oggi "sceriffo" di quella città in cui dava non poco da fare alla Digos?
Che fa i cori contro Bossi a Catania? La Poli Bortone che lanciava monetine? Storace capo dell'ufficio stampa dell'MSI?

Ottima cosa il nuovo archivio storico de la Repubblica!

domenica 27 aprile 2008

Intervento di Marco Travaglio al V2-Day

Posto i link (fonte: Youtube) all'intervento di Marco Travaglio al V2-Day del 25 Aprile 2008.

Ci sono due cose straordinarie che mi hanno colpito:

1) l'entusiasmo con cui Marco viene accolto dalla folla
2) la facilità con cui quest'uomo inanella una lunghissima serie di verità sacrosante (e in parte sconcertanti).


Consiglio di vedere e studiare l'intervento a tutti coloro che sperano di poter migliorare il Paese in cui vivono.

Italiani incivili! Un medico chiede danni allo Stato

Un chirurgo dell'ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania (Cilento), Vincenzo Barlotti, ha chiesto allo Stato italiano, alla Regione Campania e al comune di Capaccio un indennizzo di 2 milioni di euro per "l'alta sofferenza, il disordine e il degrado in cui sono costretto a vivere".
Lo scopo del medico 49enne é quello di impiegare questo risarcimento milionario per rifarsi una vita quanto più lontano possibile "dal caos e dall'inciviltà di questa nostra povera Italia": precisamente in Svezia. Secondo Barlotti "l'Italia vive il momento più difficile della sua storia recente. Colpa del degrado morale che coinvolge classe dirigente e cittadini. La fuga da questo Paese è, al momento, l'unica via d'uscita percorribile". Fuga che dovrebbe essere a spese del "nostro ingrato Paese".

L'iniziativa del chirurgo (mezza provocatoria e mezza seria) ha avuto il consenso del presidente dell'ordine Amedeo Bianco: "Un atto provocatorio che riflette, però, un malessere diffuso nella classe medica".

Fonti: Ansa, Comincialitalia

Faccio un grosso in bocca al lupo a questo coraggioso collega.

sabato 26 aprile 2008

Libertà di informazione

Diceva George Orwell "La vera liberta' di stampa e' dire alla gente cio' che la gente non vorrebbe sentirsi dire". Orwell era ottimista. Oggi "La vera liberta' di stampa e' dire alla gente cio' che i partiti non vorrebbero che si sapesse".

Ovviamente per trovare qualcosa di decente sul V2-Day ho avuto necessità di spegnere la televisione (una volta per tutte?) dove davano solo fiction e trasmissioni idiote, e cercare su Youtube. Fatelo anche voi. Non mi interessano i numeri della manifestazione (quelli della Polizia sono sempre i più affidabili!), non mi interessa la presenza di Al-Jazeera, della BBC, della CNN.

Quello che mi interessa è sottolineare che finalmente tanti italiani (ma ancora troppo pochi!) stanno comprendendo che la dicotomia destra-sinistra è il meccanismo con cui la politica profitta dei cittadini, è il meccanismo con cui si realizza la spartizione spaziotemporale del potere, e che la vera dicotomia in Italia è tra chi crede ancora che esista una democrazia, e chi non ci crede più.

Ieri è stata l'ultima occasione per togliere le televisioni ed i giornali dalle mani dei partiti, in particolare da quelli di destra, che sono al governo. E' stata l'ultima occasione non solo per noi cittadini, ma anche per il Partito Democratico, che è all'opposizione. Purtroppo il PD spera di poter ancora trarre qualche giovamento dalla situazione attuale dell'informazione. Io credo invece che da oggi Berlusconi riuscirà a fare il buono ed il cattivo tempo molto più che in passato, in virtù della sua larghissima maggioranza, e il PD farà una opposizione faticosissima, oppure semplicemente sparirà, in quanto sparirà dalle televisioni se non per quei motivi che il governo di destra riterrà opportuni.

Miei amici che imparano a fare i giornalisti hanno tutti avuto un assaggio di cosa voglia dire scrivere di politica su un qualsiasi giornale: aderire alla posizione ufficiale, oppure essere ammoniti al primo sgarro ed espulsi al secondo. E mi dispiace che non abbiano colto l'ultimo appello per contrastare questo barbaro sistema che controlla ciò che il popolo sa e ciò che il popolo non sa, modificando le opinioni e lavando il cervello.

Questo elenco del 2006 è impressionante: Italia e Botswana si spartiscono il 79° posto al mondo per la libertà di stampa. Sotto ed intorno a noi ci sono solo i paesi del terzo mondo e i regimi dittatoriali. Per come stanno le cose, non ci vuole nulla a sprofondare tra questi ultimi. La dittatura si insinua proprio nel momento in cui al cittadino cominciano ad essere nascosti dei fatti, e travisati degli altri.

E mi dispiace che il PD non abbia afferrato al volo questa ultima occasione.

venerdì 25 aprile 2008

Chi è Rutelli!

Sia mai detto che questo non è un blog bipartisan :-)
Dopo il teppistello Alemanno, ecco chi è Rutelli.




Sempre per par condicio, ricordiamo che anche Rutelli fu arrestato, anche se una volta sola, per aver fumato uno spinello durante una manifestazione :-|

La cordata per Alitalia

Non amo fare citazioni, ma questa volta non posso esimermi: il seguente passo del sempre ottimo Maurizio Blondet è qualcosa che dà la portata del Governo che è in procinto di formarsi.

Nessuna cordata reale del mondo reale salverà Malpensa. Patetico lo sforzo dei giornali filo-Salame per assicurarci: la cordata italiana c’è, si sta formando. Basta vedere quelli che hanno dato la «loro disponibilità».

C’è Ligresti, il palazzinaro di Paternò, basta la parola. C’è Tronchetti Provera, la cui capacità è dimostrata dallo stato di Telecom, lui stesso strapieno di debiti. C’è Mario Moretti Polegato, il padrone di Geox. Un edilizio siculo, un fallito praticamente in bancarotta e un calzolaio che prendono in mano una compagnia aerea: luminose speranze per il futuro della compagnia «di bandiera».

Fonte: http://www.effedieffe.com/

giovedì 24 aprile 2008

Per una libera informazione

Se guardando questo filmato, non vi succede niente, lasciate perdere. Ma se vi viene voglia di saltare nel monitor per gridare e prendere a schiaffi i due interlocutori, domani mattina andate a firmare sui banchetti del V2-day.



Comincio a sospettare che realmente nella nostra epoca il rispetto per i morti sia un valore raro. E' sicuramente un indice del degrado cui ci tocca assistere. Parce sepultis!

Ciao Enzo.

Lino Cannavacciuolo - Partenza



[00' 00'']

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,

arida, rivolgendomi vedró compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

[01' 25'']

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andró zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Eugenio Montale, da "Ossi di Seppia"

mercoledì 23 aprile 2008

Parce sepultis

Tra le tante cose che mi ripugnano del mondo che mi circonda, si doveva aggiungere anche questa esposizione (ostensione, in termini tecnici) del cadavere di San Pio, che dopo 40 anni è stato riesumato. Non mi interessa sapere il perchè, il come, il quando. E' una cosa che mi ripugna, e sono sicuro che se Gli avessero proposto una cosa del genere mentre era in vita, avrebbe mandato tutti via a calci nel sedere. Non bastava già quella orribile chiesa progettata da uno che normalmente sforna stadi di calcio.

Voi, voi "Cattolici", che tanto credete nel Signore e in Padre Pio: non vi vergognate un po' a voler sfogare in questa maniera i vostri istinti macabri? La vostra perversa curiosità? Non vi rendete conto che vi state accingendo ad idolatrare un cadavere?? Voi pensate sul serio che in questa maniera la vostra fede possa crescere? Che la vostra spiritualità possa elevarsi?

La nostra civiltà insegna una cosa molto semplice: parce sepultis. L'hai messo sotto terra? E lascialo là. Non gli rompere le palle.

E poi, siamo d'accordo, c'è la recessione, c'è l'inflazione. Non riuscite ad arrivare alla fine del mese. Ma frati miei, potevate inventarvi qualcosa di meno raccapricciante? Forse vi siete troppo abituati ad avere i riflettori addosso (immeritatamente, perchè in vita L'avete tutti osteggiato), a ridurre tutto ad uno stupido gossip, a lucrare e speculare come avvoltoi, a ridurre tutto ad uno schifoso e lugubre feticismo.

In fondo San Giovanni è il mio paese. Ci sono nato. Ma non mi entusiasma l'idea di vederlo sempre più sommerso dal cemento dell'abusivismo e dei condoni. Mi sarebbe piaciuto che fosse un centro mondiale di spiritualità. Invece sta diventando sempre di più un centro mondiale di lucro, gadget, e porcherie.

martedì 22 aprile 2008

Chi è Alemanno?

Inutile dilungarsi sulla sua carriera politica recente (cercare su Wikipedia). Più interessante soffermarsi su alcuni trascorsi. Il genero di Pino Rauti (Fiamma Tricolore), nato nel 1950 a Bari, si è finalmente laureato in "Ingegneria per l'ambiente e il territorio" nel 2004, mentre era Ministro delle Politiche Agricole e Forestali. Militante attivo del Fronte della Gioventù (organizzazione giovanile del MSI), ne è stato segretario nazionale dal 1988 al 1991.
È stato arrestato diverse volte:

- nel novembre 1981 per aver partecipato insieme ad altri quattro componenti del Fronte della Gioventù all’aggressione di uno studente di 23 anni (Ansa, 20/11/1981).
- nel 1982 viene fermato per aver lanciato una molotov contro l’ambasciata dell'Unione Sovietica a Roma, scontando poi 8 mesi di carcere a Rebibbia (Ansa, 15/05/1988).
- Il 29 maggio 1989 viene arrestato a Nettuno per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, tentato blocco di corteo ufficiale, lesione ai danni di due poliziotti, in occasione della visita di H.W. Bush al cimitero di guerra americano. Verrà poi prosciolto (Ansa 29 e 30/05/1989).

Sentire quest'uomo a Ballarò che cita le Ansa del 1995 relative alle "dichiarazioni di Rutelli sui campi nomadi", e che sproloquia di sicurezza, mi ripugna. E vedere che Rutelli finge di non conoscere questi gravissimi precedenti del suo avversario, mi ricorda Veltroni che non voleva neanche nominare Berlusconi. Se poi perdete, non piangete. Idioti.

Fonti: Ansa.it, it.wikipedia.org

Vedi anche la parte 2

Karl Jenkins - Adiemus - Songs of sanctuary - Tintinnabulum



[00'00'']

Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.

Kahlil Gibran "Le ali spezzate"


[02' 20'']

Mi fermerò,
senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla luce
d'un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi occhi,
simili alle stelle dell'alba,
sono appartenuti
a questo cielo notturno,
e dimenticato,
d'una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo viso
è pronta ancora
al balenare appassionato
del mio sguardo in un
incontro immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l'origine.

Rabindranath Tagore, da "Petali sulle ceneri"



Adiemus - Tintinnabulum lyrics | LyricsMode.com

martedì 15 aprile 2008

Berlusca III

Chissà cosa avrebbe commentato Enzo! Ad ogni modo il vaccino di Indro non ha funzionato. Per cui senza un antibiotico, un trapianto, un salasso, una qualsiasi cosa, il paziente è destinato a perire. Silvio non ha perso tempo, ha già parlato di riforma delle Giustizia stasera alle 21, intervenendo telefonicamente a Porta a Porta. E inconsciamente, in quel momento, ho pensato al mio bel passaporto.

Staremo a vedere.