lunedì 29 dicembre 2008

Jesus Allevi Superstar (Ughi-Allevi 1-0)

La recente disputa tra Uto Ughi e Giovanni Allevi sulle pagine de La Stampa mi fornisce l'occasione per rispondere a tutti coloro (parenti, amici e conoscenti) che mi chiedono ormai a cadenza pluriquotidiana ma che ne pensi di Giovanni Allevi?, come se io fossi un grande critico musicale. Praticamente non si può fare a meno di passare le serate parlando di Giovanni Allevi (il che, devo ammettere, mi arreca un fastidio viscerale).

Io personalmente dico subito che non lo sopporto, non tanto per colpa sua, quanto per la sua somiglianza con il nostro attuale e beneamato premier: spacca le opinioni a metà, crea leggende metropolitane su sè stesso, raramente dice ciò che pensa, ha un ineguagliato culto della propria immagine, vuole sempre apparire 30 anni più giovane di quanto non sia, riempie le piazze, ha un consenso del 108% e rigorosamente trasversale, partorisce topolini e declama di aver smosso le montagne.

Ma andiamo per gradi.

Allevi ha un incredibile successo popolare e la sua musica piace.
I concerti di Allevi riscuotono un enorme successo di pubblico. Il concerto del Senato (al quale lui e i Virtuosi Italiani sono stati probabilmente invitati da Renzo Bossi, suo sosia et alter-ego) non ha fatto che suggellare questo dato incontrovertibile. Fa il tutto esaurito ovunque egli vada, e si tratta in genere di migliaia di persone. Prendiamo una testimonianza a caso, “Tutto esaurito al concerto di Giovanni Allevi”. Non ricordo, io personalmente, concerti di pianisti anche celebri che abbiano fatto il tutto esaurito con duemila persone. Anzi, all'ultimo concerto di Krystian Zimerman, a Bari, non solo c'erano quattro gatti, ma c'era un solo professore del Conservatorio locale, tra l'altro non un pianista ma un direttore. Tutti gli altri erano a casa, forse a vedere la televisione. Tanto per la cronaca, in quella stessa stagione musicale in cui ha suonato Zimerman, era previsto anche il concerto di Giovanni Allevi, il quale ha fatto... il tutto esaurito (a quanto mi raccontano, perché ovviamente non ci sono andato). Quando lessi il cartellone della stagione mi venne un colpo, tanto da indurmi a fotografarlo.


Come spiegare questo fenomeno? Zimerman è un mostro sacro, Allevi è un pischello. È come paragonare Robert De Niro a Silvio Muccino. Inspiegabile, ma vero, che i due vengano messi insieme nello stesso posto, ma ancora più incredibile che il primo accolto venga accolto da quattro gatti e il secondo da un bagno di folla.


Allevi fa una musica facile e/o banale.
Sebbene Allevi stesso [ovviamente] scriva che la sua musica "parla al cuore, ma il suo virtuosismo tecnico e soprattutto ritmico (?) richiede esecutori di grande talento", la sua musica in realtà è fatta da quattro note messe insieme, e ben lo sanno tutti gli studenti di pianoforte alle prime armi che si cimentano felicemente con questi brani. Brani che normalmente non presentano alcun tipo di virtuosismo tecnico, nè tantomeno ritmico. Ma quel che è peggio, è che molto spesso i pezzi "più difficili" sono incredibilmente ...banali. Cioè o sono incomprensibilmente impegnativi, o esprimono quel poco con mezzi infantili. Sicuramente Allevi fa una musica orecchiabile, ma "gradita all'orecchio" è una celebre definizione di musica che risale a Sant'Agostino (bella novità): tutte le musiche sono orecchiabili per definizione. Altrimenti sarebbero rumore. Per il resto, non conosce modulazioni, non conosce sviluppo, non conosce contrappunto, non conosce nulla se non il tema idiota ripetuto fino alla nausea, talora nascosto da qualche fioritura per far passare il tempo.

Per tacere della strumentazione primitiva e sempliciotta che Allevi dedica all'Orchestra Sinfonica (usando questo termine uno pensa di trovarsi di fronte ...all'Ottava di Mahler, e poi scopre che al massimo si tratta di un complesso da camera e al peggio di quattro violini). Insomma, decine di studenti di Composizione e Orchestrazione saprebbero (anzi, sanno) scrivere musica molto più pregnante e significativa, sia per forma che per contenuti.


Allevi è un presuntuoso egocentrico e vuole dimostrare 30 anni meno di quanti ne abbia.



Eh sì. Questo bambino prodigio dai capelloni arruffati e dall'abito casual ha 39 anni, cioè soli cinque anni meno di Fabio Fazio (il quale sembra suo padre, o suo zio). Questo sempiterno mentire sull'età per sentirsi meno vecchio e fare colpo sul pubblico più giovane (o giovanile) è una delle cose che non tollero in Allevi. Come anche l'aura messianica di cui egli stesso si ricopre con frasi del genere:

La musica cosiddetta «contemporanea», atonale e dodecafonica, in ogni caso non è più tale, perché espressione delle lacerazioni che agitavano l’Europa in tempi ormai lontani. Ecco allora il mio progetto visionario. È necessario uno sforzo creativo a monte, piuttosto che insistere solo sull’educazione musicale, gettando le basi di una nuova musica colta contemporanea, che recuperi il contatto profondo con la gente. Ho provato a farlo, con le mie partiture e i miei scritti. È stato necessario.

Ecco arrivato il Gesù Cristo delle sette note a risollevare le sorti della musica contemporanea, rea di essere espressione di una geopolitica ormai defunta. Dalle ceneri di Stockhausen nasce Allevi. Da Nono, Berio e Maderna, il testimone passa ad Allevi. Da Arvo Part a Schnittke, da Ligeti a Adams, da Petrassi a Sciarrino, ma anche da Morricone ed Einaudi, la sapienza costruttiva, la padronanza tecnica e la pregnanza contenutistica che sembravano ormai irreversibilmente perdute si materializzano nel capacchione di Giovanni Allevi, l'uomo che riempie le piazze, che avvicina i giovani alla musica, il nuovo sole di Turoldo (sic!). Un commento su YouTube: "ma se questo è un compositore, Frank Zappa chi è? Dio?"

Centinaia di giovani mi scrivono che, sul mio esempio, sono entrati in Conservatorio per studiare uno strumento o per intraprendere la via creativa della composizione. Come la storia dell’Estetica musicale insegna, in tutte le epoche ogni idea nuova ha dovuto faticare per affermarsi, divenendo poi, paradossalmente, la «regola» per i posteri. Quello che è certo è che quando il nuovo avanza fa sempre paura.

Cioè lui è consapevole di essere già in pectore nella storia dell'Estetica musicale, destinato a divenire paradossalmente la regola per i posteri.

ma l’assunto più grave che circola è: «Allevi approfitta dell’ignoranza della gente, attraverso una furba operazione di marketing». Niente di più falso! La mia è una musica classica, perché utilizza il linguaggio colto, la cui padronanza è frutto di anni di studio accademico. La mia è una musica nuova perché contiene quel sapore, quella sensibilità dell’oggi, che nessun musicista del passato poteva immaginare.

Che cosa sia un linguaggio colto, non ci è concesso sapere. Però contiene quel sapore, quella sensibilità dell'oggi che nessun musicista del passato poteva immaginare. Eccoci al Nuovo Testamento dell'Arte Musicale, alla svolta cristologica del desueto e dell'obsoleto, al Rinnovamento nello Spirito, alla Rivoluzione Copernicana, allo Sconvolgimento, alla Palingenesi, al Day After, ecco il Mozart del 2000, il portavoce nel mondo della nuova creatività musicale italiana, il musico-filosofo, il nuovo Noé che traghetta le specie decrepite della decadenza antidiluviana verso il Nuovo Mondo, il Profeta del gusto e della sensibilità popolare, l'OBAMA de noantri, l'arco di luce che teletrasporta dalle Civiltà Precolombiane alle Missioni Spaziali.

Lui è ammirato da tutti, dai gatti fino ai premi Nobel per la Medicina. Per non considerare le leggende metropolitane che lui stesso ha messo in circolazione su di sè. Ormai sono arcinote, per cui evito di riportarle. Insomma, la cosa che, tra le tante, più dà fastidio in Allevi e contemporaneamente fa più ridere, è questa sua incorreggibile spocchia.

Perchè Allevi fa il pienone e Pollini no?
Molti si potrebbero chiedere perchè Baricco piace (e venda) più di Montale o Ungaretti e i fumetti di Topolino piacciano (e vendano) più di Picasso o Kandinskij. Il problema non sta in come si suona, ma in cosa si suona. Se al popolino ignorante (compreso quello del Parlamento della Repubblica) piacciono le melodie sdolcinate ed il suono imbecille del plin-plin, che gli sia dato Allevi. Ma caro Allevi, non venire a dire che fai musica classica modernizzata. Se sei onesto, devi dire che fai quello che qualsiasi studente di pianoforte di livello medio farebbe a casa degli amici per passare le serate, ovvero il plin-plin. Tu non sei "classica". Tu sei un cialtrone che si spaccia per "classica" approfittando del fatto che il tuo pubblico, di "classica", non capisce un'acca. Il popolo profano preferisce mille volte O sole mio fatto male rispetto al Sacre du Printemps eseguito divinamente. Bisogna pensare che anche AlBano ha cantato le arie di Leoncavallo e una penosissima versione del Concerto in si bemolle di Ciaikovskij. Ma AlBano non va in giro dicendo "sono il Caruso del 2000".

Evidentemente, quindi, non regge l'assunto che più un musicista è bravo, più riempie i teatri. Se fosse vero, Zimerman e Pollini farebbero il tutto esaurito mentre Allevi rimarrebbe a casa dove era fino a qualche anno fa. Ma senza scomodare Zimerman e Pollini, Allevi non regge il paragone neanche con Stefano Bollani, il pianista cui più di tutti la stampa lo accosta. Provate ad ascoltare prima Evolution e poi Bollani Carioca, e mi darete ragione.


Conclusioni. Punti certi e ipotesi diagnostiche.
Il martellamento mediatico di cui Allevi è protagonista ha pochi rivali sui mezzi di propaganda. Penso per esempio al dottor Veronesi e a Francesco Totti. Ecco il musico di regime, lo scienziato di regime, l'atleta di regime. Sicuramente Allevi è un discreto pianista, nel senso che ci sono molti pianisti peggiori di lui, anche se non l'ho mai sentito cimentarsi con i Trascendentali di Liszt o con la 106 o con niente del genere. Sicuramente come compositore è invece una schiappa, nel senso che ce ne sono pochi peggiori di lui, e tutti agglomerati nella fascia di età compresa tra i 3 e i 13 anni. Sicuramente fa una musica orecchiabile, melodica, facile, per nulla impegnativa (i cattivi parlano di elevator-music, la musica che si mette negli ascensori) che può piacere a chi è abituato ad un certo tipo di melodie. Sicuramente agli addetti ai lavori fa scendere il latte: uno che conosca un minimo di musica vera non può non essere d'accordo al 100% con quello che dice Ughi. Sicuramente ha un fiuto non comune per il commercio e per la valorizzazione della propria immagine. Sicuramente, infine, quel pizzichino piccolo piccolo di benevolenza che molti gli avrebbero accordato (incluso il sottoscritto) viene immediatamente distrutto dalla sua irriducibile sicumera.

Per cui, cercando di darmi una spiegazione, io credo che Allevi, da studentello sfigato, sia diventato una popstar grazie ad una astuta campagna pubblicitaria e grazie al compiacimento di un certo pubblico bue di sentirsi alla moda. E' una mia ipotesi... ma se fosse realmente così, sarei contento per l'Umanità, visto che le mode così come arrivano, così passano (anche se a sentire lui, passeranno i Cieli, passerà la Terra, ma la sua Parola non passerà). Staremo a vedere.

Altre letture simpatiche:

domenica 28 dicembre 2008

Precisazioni sulla melamina (o melammina)

Cerco di fare un po' di ordine sugli aspetti più tecnici della vicenda "melamina", visto che i media trattano i loro utenti come dei perfetti imbecilli, creando poche idee ma confuse nella testa dei lettori e dei teleradioascoltatori.

Prima di tutto, poichè molti la confondono con la melanina (il pigmento cutaneo che ci fa abbronzare), è bene che si distingua subito: l'argomento del post è la melamina, con la emme, e non fa abbronzare.

La melamina (o melammina o cianurammide) è una molecola eterociclica fortemente azotata (nella figura si possono contare 6 azoti, che rappresentano ben il 66% della massa molecolare) .

La melamina è utilizzata per produrre un particolare tipo di resine termoindurenti, dette appunto résine melamminiche. Questo materiale, come zio Google insegna, serve a produrre un sacco di oggetti molto utili: piatti (vedi figura), scodelle, tabelloni da basket, tavoli da ping-pong, pannelli fonoassorbenti, e tante altre cose (insomma, le solite porcherie plasticacce per cui nel 3008 i nostri pro-pro-pro-nipoti ci malediranno giorno per giorno). E' opportuno precisare che non solo la Cina, ma tutto il mondo industrializzato produce melamina.

Allora dove nasce il problema? Il problema nasce dal fatto che in Cina, qualche tempo fa, alcuni tipi di latte in polvere per neonati avevano dato problemi di marasmo (un tipo di malnutrizione proteica) in certi neonati. Il Governo cinese si imbestialì, e decretò che nel latte in polvere ci doveva essere un certo quantitativo minimo di proteine, per legge.

Ora è risaputo che, quando si analizza un cibo, non si vanno a contare le proteine una per una. In genere si usa il contenuto di azoto come un indice indiretto, abbastanza affidabile, del contenuto proteico di un cibo (visto che i carboidrati e i grassi sono privi di azoto). A certi buontemponi (che esistono in tutto il mondo, non solo in Italia) viene in mente che aggiungendo la melamina (ricchissima di azoto, come abbiamo visto) al latte in polvere, aumenta il contenuto di azoto nel latte e si beffano i NAS che lo interpretano come un latte a buon contenuto proteico.

In realtà non c'è ancora la certezza che sia andata così, visto che esistono molecole meno dispendiose per adulterare i cibi in modo da alterarne il contenuto in azoto (per esempio l'urea). Ma non c'è altra spiegazione ragionevole. Infatti l'altra ipotesi, l'inquinamento accidentale, viene facilmente scartata: si ha quando il recipiente (a base di melamina) si rovina (per reazioni acido-base) contaminando il cibo che contiene: ma un recipiente danneggiato in questa maniera si osserva facilmente, e peraltro è di raro riscontro.

Nei bambini che hanno ingerito questo latte, il problema è derivato dal fatto che la melamina, insieme a proteine, fosfati, acido urico ed acido cianurico (il metabolita della melamina stessa), forma dei calcoli renali di cianurato di melamina, che ostruiscono i tubuli renali dei bimbi e impediscono il deflusso dell'urina, provocando insufficienza renale acuta di tipo ostruttivo (o post-renale, per gli amanti delle classificazioni). Un ulteriore problema è derivato dal fatto che questi calcoli non sono del tutto radiopachi, per cui ai raggi X possono essere male interpretati.

In ogni caso, una volta scoperta l'insufficienza e capita la sua causa, basta trattarla come una normale insufficienza renale ostruttiva, rimuovendo i calcoli e idratando il piccolo paziente. Se necessario, si fa qualche seduta di dialisi. Per questo motivo, dei quasi 300mila bambini cinesi intossicati, solo 50mila sono stati ricoverati, e ne sono morti sei (in questi ultimi, l'insufficienza non era stata prontamente diagnosticata, ma questo dipende non tanto dalla melamina quanto dai medici). Queste cifre provengono dal New England Journal of Medicine.

Questo riduce di molto l'allarmismo generato dai mezzi di comunicazione. Inoltre, come insegna anche WikiPedia, la dose tossica della melamina è comparabile a quella del comune sale da cucina. Per cui il latte in polvere contaminato da melamina non è radioattivo e non causa tumori, come ho sentito dire da pseudoesperti. Diverso è il caso dell'esposizione cronica alle polveri, nelle lavorazioni industriali, ma questo esula dall'oggetto del post.

Infine una considerazione sul dato più inquietante di tutta questa storia: le implicazioni globali, economiche e sanitarie, per cui i destini asiatici sono ormai fortemente intrecciati con quelli americani, africani ed europei. Non esistono più epidemie localizzate: tutto diviene pandemia, dalla SARS alla melamina, dalla mucca pazza al colera. Infatti, la vicenda cinese ha permesso di scoperchiare contaminazioni in tutto il mondo, dagli USA alla provincia di Bari. Il business agroalimentare globale permette una diffusione rapidissima in tutto l'orbe abitato, nel bene come nel male. Questo è l'oggetto di studio dell'ambizioso Foodborne Disease Burden Epidemiology Reference Group, sorto nel 2006 in seno al WHO.


mercoledì 24 dicembre 2008

Bando agli acronimi nella letteratura medica?

"Lo spazio necessario a scrivere per esteso una frase è un prezzo accettabile in cambio della comprensibilità delle ricerche pubblicate"

spiega Allen J. Wilcox del National Institute of Environmental Health Sciences. Come non essere d'accordo con questo signore! (che lancia la sua crociata dalla prestigiosa rivista "Epidemiology").

Fonti:
- il pensiero scientifico editore
- Epidemiology

Auguri di Buon Natale e di un anno nuovo felice e pieno di soddisfazioni!


domenica 21 dicembre 2008

Indagine della SIC sui problemi medico-legali in Chirurgia

La SIC (Società Italiana di Chirurgia) ha promosso un'indagine su quanto pesi il rischio medico-legale sull'attività dei chirurghi italiani. Il risultato è importante e, a mio vedere, scontato e ampiamente negativo. Il risultato è che il 78% dei chirurghi italiani dichiara di aver adottato almeno un comportamento di medicina difensiva durante l'ultimo mese di lavoro. Tra i chirurghi più giovani (32-42 anni) questa percentuale sale al 92%.

Per medicina difensiva si intende che le azioni del medico non sono tanto rivolte a curare il paziente (come buon senso vorrebbe), ma a ridurre la propria esposizione al rischio di finire in tribunale per malpractice. La medicina difensiva può essere
  • positiva: quando il medico fa più di quanto dovrebbe fare (prescrivendo per maggiore sicurezza test diagnostici o terapie del tutto inutili, ad esempio biopsie non giustificate o ricoveri per pazienti facilmente gestibili in ambulatorio);
  • negativa: quando il medico fa meno di quanto dovrebbe fare (evitando di prescrivere test diagnostici o terapie che andrebbero invece prescritte).
Entrambi questi atteggiamenti comportano un danno per il paziente, non solo nel secondo caso (dove è ovvio e intuitivo) ma anche nel primo, perchè la prescrizione di esami e terapie inutili causa una notevole perdita di tempo e di denaro per il paziente, per il medico e per il Sistema Sanitario Nazionale.

Quindi si crea un circolo vizioso che parte da un errore del medico (vero o presunto tale) : danno al paziente → contenzioso medico-legale → medicina difensiva → danno al paziente.

Inoltre, nel contesto della "medicina difensiva negativa" si può inserire il sempre maggiore (e giustificato) disinteresse dei giovani per la chirurgia. E siccome i giovani di oggi sono i maestri del domani, il danno all'intera società è grave.


Mi unisco alle parole del dr. Rocco Bellantone, segretario generale della SIC, che riassumono bene la situazione: è giusto che i medici siano puniti quando sbagliano, ma occorre anche che siano messi nelle condizioni di lavorare serenamente.

Va anche considerato che nel 90% dei casi il medico viene assolto, il che significa perdita di tempo e denaro da parte di tutti: medico, paziente, SSN e Procure.

Leggere anche CyberMed, Repubblica.

giovedì 11 dicembre 2008

ILVA continua a produrre morte, inquinamento e distruzione

Incidente sul lavoro, operaio muore nello stabilimento Ilva di Taranto

TARANTO 11 dic 2008 - Un operaio polacco, Paurovic Zigmontian, di 54 anni, e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto la notte scorsa nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.

L'uomo era dipendente di una ditta specializzata in montaggi, la Pirson. L'operaio stava smontando alcune parti dell'altoforno 4, un impianto fermo dal mese di luglio per lavori di rifacimento, quando e' stato colpito dal braccio di una gru ed precipitato da un'altezza di 14 metri. L'operaio e' morto sul colpo. Indagini sono state avviate dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri.

La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto in cui e' morto l'operaio polacco Paurovic Zigmontian. Si e' trattato del terzo infortunio mortale all'interno dello stabilimento siderurgico dall'inizio dell'anno e anche in questa occasione la vittima e' un lavoratore dell'appalto.

Fonte: RaiNews24.

Traffico di rifiuti, sequestrate 100mila tonnellate di acciaio e zolfo all'Ilva di Genova

GENOVA 11 dic 2008 - Il presidente del Cda del Gruppo Ilva, Emilio Riva e tre manager dello stabilimento genovese del gruppo, sono stati denunciati dai carabinieri del Noe per stoccaggio illecito di rifiuti.

Nello stabilimento sono state sequestrate 100.000 tonnellate di rifiuti speciali. I carabinieri del Noe sono in azione con arresti e sequestri in tutta Italia per un traffico di rifiuti che interessa diverse regioni: cinque le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti imprenditori, 36 persone e numerose aziende coinvolte nelle indagini.

Nello stabilimento di Genova in particolare sono state sequestrate 100.000 tonnellate di rifiuti speciali costituiti prevalentemente da polverino d'acciaio e circa 5.000 tonnellate di pasta di zolfo.

Ai quattro manager dell'Ilva si contesta di aver realizzato uno stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi in mancanza delle previste autorizzazioni.

Fonte: RaiNews24.

Diossina, la rivolta dei pastori

TARANTO 11 dic 2008 - "Ve la prendete con i nostri animali. Ma non fate nulla a chi è potente ed inquina la terra e l´aria". Enzo Fornaro ha il viso rigato dalle lacrime, mentre sbraita contro i veterinari ed i funzionari dell´Asl giunti in forze ieri nella sua masseria per portare via il gregge che gli dava da vivere. Lo sguardo gonfio di pianto si perde nel cielo verso le ciminiere della zona industriale di Taranto. Quei colossi che sbuffano fumi e polveri sono vicinissimi al centro abitato. E svettano a meno di un chilometro dalla masseria "Carmine" dove Enzo Fornaro, suo padre, e prima ancora suo nonno, allevano da un centinaio di anni pecore e capre selezionate. Nella loro vita, però, da marzo scorso ha fatto irruzione la diossina di produzione industriale. Il veleno ha contaminato gli animali che ora vanno abbattuti. Dalla masseria dei Fornaro sono stati portati via oltre 500 capi, compresi 107 capretti e 37 agnellini, alcuni nati solo da pochi giorni.

Da oggi alle 6, nel mattatoio di Conversano verranno tutti giustiziati con una scarica elettrica. Poi saranno smaltiti per evitare che quelle carni avvelenate possano finire sulle tavole. "Siamo vittime di un nemico che non ha ancora un volto" - sbotta Enzo Fornaro, mentre consola il padre. "L´unica certezza che abbiamo è che ora siamo disoccupati. La nostra famiglia e quelle dei nostri otto operai sono ridotte sul lastrico. Il risarcimento, quando arriverà, sarà ridicolo e soprattutto non ci restituirà il lavoro e la nostra vita".

Ma la sentenza di morte non si è abbattuta solo sulla masseria "Carmine". I camion per il trasporto degli animali hanno fatto tappa qualche chilometro più su, nella masseria "Nuova" di Cosimo Quaranta. "Sono venuti scortati dalla Polizia ed hanno caricato il mio gregge" - racconta Quaranta, che per presenziare all´odioso rito di ieri mattina ha dovuto persino rinunciare ad assistere al funerale di un familiare. Dal suo ovile sono stati prelevati 340 capi, tutti destinati ad essere abbattuti. "Mi hanno tolto la vita e sto provando un dolore immenso. Togliere gli animali ad un allevatore - dice - è come ucciderlo".


Nella masseria vive con la moglie. Erano una famiglia tranquilla, ma ora hanno perso il sonno perché non sanno più come sbarcare il lunario. "Abbiamo scelto questa vita perché ci piace la campagna" - racconta Quaranta con un pizzico di commozione. "Non abbiamo mai cercato la ricchezza, ma solo la serenità che avevamo e che ci hanno rubato. Oggi ci sentiamo abbandonati e vittime due volte, perché qualcuno ha avvelenato le nostre vite e a pagare sono solo gli animali e noi con il lavoro". Altre 140 pecore da abbattere a causa della contaminazione da diossina sono state rastrellate dagli ispettori dell´Asl nella Masseria "Gerantella", situata proprio sul confine tra il territorio di Taranto e quello del comune di Statte. Qui lavorava il pastore Giuseppe Sperti che aveva il compito di gestire la piccola azienda di proprietà di un allevatore.

"Non è possibile descrivere quello che provo in questo momento" - sussurra Sperti, costretto a chiudere i battenti dopo ventisei anni di attività. "Non ho più un lavoro e da domani mi tocca trovare un´altra occupazione. Non posso neanche ricreare il gregge perché sino a quando non verrà eliminata la fonte inquinante. Rischierei soltanto di lavorare per poi vedermi ammazzare le pecore una ad una". Oggi, intanto, come gli altri allevatori vittime della mattanza dovuta alla diossina, si alzerà comunque all´alba. Ma non per condurre il gregge al pascolo. Saliranno tutti in macchina e si recheranno a Conversano. L´ultimo dolore sarà quello assistere al massacro dei loro animali.

Fonte: La Repubblica - Bari.

mercoledì 10 dicembre 2008

Deezer

Non capisco perchè un sito come Deezer (http://www.deezer.com/) non abbia ancora avuto l'importanza e l'amplificazione che si merita, almeno qui da noi in Italia.

Deezer rappresenta LA valida alternativa al download illegale di file musicali tramite p2p. Ha un catalogo sterminato di titoli, appartenenti a tutti i generi musicali, ed è perfettamente legale in seguito al raggiungimento di un accordo con le case discografiche e gli artisti. Rappresenta un database immenso ed ha numerose funzioni, tra cui la creazione di playlist e la possibilità di inserire il suo proprio player all'interno di un forum, di un blog, di una qualsiasi pagina web, proprio come YouTube fa con i video.

Notizie ulteriori si trovano:
- qui
- qui
- qui il gruppo FaceBook di Deezer Italia, che al momento conta poco più di 200 iscritti.

Ad esempio


Discover Katie Melua!




mercoledì 3 dicembre 2008

Serve la letteratura ai medici?

[...] Fa presente la necessità, per alcuni mestieri (e soprattutto i medici) di includere la letteratura nei loro studi. Un rapporto mostra che l'esposizione di medici specializzandi all'influenza dei grandi testi di prosa possa a lungo andare modificare la loro analisi clinica; raccomanda di far loro scrivere dei racconti, dei saggi brevi e delle poesie.

I teorici di questa pratica la chiamano "narrative medicine". Anton Cechov spinse così lontano questo discorso da abbandonare la medicina per la letteratura. Senza arrivare a questi eccessi, essi stimano che l'educazione letteraria dei giovani medici ne sviluppi l'istinto di compassione. La loro competenza tecnica guadagna in empatia [...] rendendoli più inclini a comprendere, dunque a condividere, il punto di vista e le ansie dei loro pazienti.

In particolare la lettura delle opere di Tolstoj e Virginia Woolf [...] sono particolarmente utili, soprattutto durante la specializzazione. Tanto che il "Saint Barnabas Medical Center" di Livingston (NJ), ha reso obbligatoria questa pratica: gli studenti di chirurgia dell'Università Vanderbilt e i futuri ginecologi devono passare attraverso i classici della letteratura.

Fonti:
- passouline.blog
- article du New York Times

Merci à Benjamin (Benstein)

lunedì 1 dicembre 2008

Occultazione di Venere con Giove testimone, 1° dicembre 2008

Venere in occultazione con Giove testimone. Peccato per la scarsa qualità... dovuta all'apparecchio fotografico e non al telescopio. Prese da Bari, Italia.

PRIMA





DOPO (foto invertite)



venerdì 21 novembre 2008

Italia dall'Estero

In pieno dibattito sulla dignitosa morte per il drammatico caso di Eluana Englaro, la Sicilia ha contribuito ieri con una buona dose di relativismo, se non morale, almeno burocratico. La Guardia di Finanza ha scoperto nell’Isola una truffa di grandi dimensioni che coinvolge decine di medici di famiglia: 51.287 pazienti che erano morti, in alcuni casi da 20 anni, continuavano a vivere da un punto di vista legale, ed i loro medici continuavano a percepire il loro compenso mensile dal Sistema Sanitario Nazionale.

Continua su Italiadallestero.

Europeana

Segnalo la nascita del portale Europeana.eu, la prima biblioteca digitale europea online. La raccolta renderà accessibili fin da subito oltre due milioni di fonti, tra film, collezioni d'arte, libri, manoscritti, video, musiche, copie di giornali, provenienti dal patrimonio culturale dei diversi stati membri dell'Unione. Tutto questo per la modica cifra di 2,5 milioni di euro all'anno, equamente ripartiti tra tutti i cittadini dell'Unione.

In realtà il sito sarebbe dovuto nascere ieri 20 novembre 2008, ma i furbissimi webmaster hanno pensato probabilmente di fare un sito per pochi intimi, non considerando che in Europa vivono 500 milioni di persone. Per cui cliccando oggi si otteneva questa schermata:

I tempi tecnici dell'aggiornamento sono abbastanza lunghi, il solito "quanto prima" (ovvero un buon mesetto). Che dire, aspettiamo con ansia, e che sia la volta buona.

martedì 18 novembre 2008

Marco Travaglio su Eluana

Io non ho nessuna posizione su questa storia, e non invidio nemmeno chi ha una posizione in merito, perché penso che chi si stia pronunciando, lo stia facendo abusando. La sguaiataggine con cui si trattano fatti così delicati che riguardano la coscienza delle persone, al massimo estesa alla coscienza dei medici, è veramente un segno della cafonaggine e della barbarie nel periodo nel quale viviamo.

[...]

Penso che su casi come questi bisognerebbe evitare intanto di dire sciocchezze, tipo che la magistratura ha istituito l'eutanasia in Italia. L'eutanasia significa fare un'iniezione avvelenata a una persona. Non significa smettere di mantenerla in vita artificialmente. E nello stesso tempo bisognerebbe avere un po' di pudore quando si parla di queste cose. Bisognerebbe muoversi con circospezione, in punta di piedi e se proprio bisogna parlare bisogna informarsi molto bene e domandarsi chi sono io, per dire delle cose così pesanti su un caso drammatico. E poi farlo sottovoce o meglio ancora stare zitti.


lunedì 17 novembre 2008

Sì, la vita è tutta un quiz!

Mi fanno ridere le "grandi ricerche" che scoprono l'acqua calda.

Ecco che Comunicazione Perbene, associazione per l'ecologia della comunicazione, scopre che la televisione moderna basata sui quiz milionari è una televisione «attraente» ma fortemente «diseducativa» e «pericolosa». Ad un risultato così scioccante si è arrivati grazie alla forza lavoro di 100 esperti tra psicologi, psicopedagogisti e sociologi che ha analizzato i ponderosi dati raccolti.

Fonte: Corriere della Sera.

Sarebbe opportuno ricordare a questi 100 esperti (!) ciò che cantava il solo Renzo Arbore, più di vent'anni fa, quando la televisione era ancora poco inquinata e ancora in grado di fare ironia su sé stessa:





Si la vita è tutt'un quiz
e noi giochiamo e rigiochiamo
perchè noi non ci arrendiamo
fino a quando non vinciamo

si la vita è tutt'un quiz
e se indovini quante emozioni
perchè è col quiz che ci danno i milioni
evviva le televisioni!

aspetta e spera che poi s'avvera
teniamo alta la nostra bandiera
così compatti verso i premi marceremo
e dalle e dalle poi che vinceremo

aspetta e spera che poi s'avvera
che la nottata non è così nera
siam tutti quanti felici e contenti
noi siamo un popolo di concorrenti
e alla conquista del quiz partiremo
bisogna vincere e vinceremo!

notte italiana c'è una luce blu
è in ogni casa che brilla la tivù
e tutti intorno seduti a guardare
davanti a questo focolare
il padre al figlio dice senti un po'
solo un consiglio io ti do
tu nella vita comandi fino a quando
hai stretto in mano il tuo telecomando

si la vita è tutt'un quiz
e noi sognamo fantastichiamo
è col quiz che risolviamo
i problemi che noi abbiamo

si la vita e' tutt'un quiz
grandi occasioni grandi emozioni
perche' col quiz che ci danno i milioni
evviva le televisioni.


venerdì 7 novembre 2008

Gomez sulla "battuta" di Berlusconi


Faccio mie le riflessioni di Peter Gomez sulla scandalosa battuta di Berlusconi su Obama ("é bello e giovane e un po' abbronzato"). Considerato che Berlusconi è ancora sano di mente (almeno lo si spera), bisogna pur trovare un motivo plausibile a questa uscita incredibile. Spesso l'umorismo, soprattutto quando non fa ridere, nasconde qualcosa, un disagio psichico, sociale... insomma spesso e volentieri il pagliaccio è triste, e ha paura.

Io credo che Peter Gomez, facendo acuta introspezione psicologica, ci abbia azzeccato. Un misto di paura per il nuovo, per il più giovane, per il più grande e più forte, forse un po' di nervosismo e di invidia, fanno in modo che il nostro egocentrico premier attiri una volta ancora l'attenzione su di sè, come fanno i bambini delle elementari quando in classe entra un nuovo amico più bello e più bravo. Non c'è altra spiegazione.

Qui l'articolo di Gomez.

mercoledì 5 novembre 2008

Forza Obama

Non ho ancora sentito o letto una voce fuori dal coro, che non sia gaudente per l'elezione di Obama. Mi unisco a tutte le voci di gioia e di speranza, anche a quelle molto lungimiranti che rimarcano il fatto che Obama sia nero (in verità non è proprio nero nero!). Auguri anche a Biden, che corre il rischio di diventare presidente da un momento all'altro. Come disse Colin Powell in una frase dal sapore un po' sinistro, Biden è in grado di fare il presidente fin dal primo giorno. Insomma, è una bella coppia, e sono soddisfatto anche io come tutti. Ce l'avessimo in Italia una coppia così!

Ma nessuna gioia può sostituire l'immagine di George W Bush che saluta per sempre la Casa Bianca. In fondo Barack deve anche un po' al presidente uscente (oltre che la situazione disastrosa in politica estera, la crisi finanziaria ed economica, e tanti altri regalini) la sua vittoria.


Immagine: MatraBlog.

martedì 4 novembre 2008

Che succede in Congo?

Il Congo è un paese africano grande quanto l'Europa Occidentale. Da dieci anni il Congo vive una guerra che ha prodotto cinque milioni di morti. L'abusata locuzione "catastrofe umanitaria" di cui parla l'ONU è un lontano specchio di ciò che sta realmente accadendo in questi giorni, in queste ore. Il sito del PD intitola così un articolo di ieri 3 Novembre 2008:

Congo, arrivano i caschi blu:
Ma rimane alto il rischio di una catastrofe umanitaria.

Sorvolando su una facile ironia riguardo la prontezza di riflessi del PD e del suo segretario, vale la pena di chiedersi se cinque milioni di morti e dieci anni di guerra possano già essere considerati come una catastrofe umanitaria.

In realtà ciò che sta accadendo non lo sa nessuno. Si sa solo che c'è un grande ambaradàn con un numero imprecisato di vittime e milioni di sfollati. Considerando la densità di giornalisti e reporter ubicati in Iraq e Afghanistan, e la densità di giornalisti inviati in Congo, il raffronto è ridicolo.

Infatti il TgCom, per informarsi, telefona non ad un giornalista ma ad una volontaria, Giulia Pigliucci del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, che opera in un centro congolese di Salesiani: "al momento i ribelli tutsi del generale Laurent Nkunda si muovono per cacciare i governativi, fedeli al potere centrale del presidente Joseph Kabila. In questa situazione ci sono oltre due milioni di sfollati che non hanno aiuti e si spostano in cerca di cibo, acqua, medicine e per scappare alle violenze della guerra. [...] Saccheggi, violenze [...] la cittadinanza è il bersaglio di miliziani, militari e pirati [...] i prezzi in città sono arrivati alle stelle. Gli aiuti umanitari sono necessari, perché qui la gente non ha più nulla. [...] Sono già segnalati casi di colera [...] ci sono bambini arruolati e che diventano soldati, 40mila bambine violentate. E mancano cibo e medicine".

Il Giornale telefona a Edoardo Tagliani, responsabile in Congo dell’organizzazione umanitaria Avsi.


In tutta questa situazione, non mi risulta che nessun governo di nazioni civili ed evolute abbia dato un appoggio sostanziale per la risoluzione del problema. La famigerata ONU, una di quelle tante sigle di stampo buro-massonico che ci rincoglioniscono grazie alla loro parvenza di civiltà, evoluzione e progresso (basti vedere cosa ha fatto in 50 anni la FAO per il problema fame nel mondo) ha mandato 17 mila caschi blu. I quali sono - come tutti sanno - una forza di pace, per cui non sono armati, non possono sparare, non possono difendersi, e nessuno ha mai capito cosa vadano a farci lì. Tanto per fare un raffronto numerico, il generale congolese Nkunda comanda l'esercito dei ribelli, che sono 4 mila, 4 volte meno dei caschi blu, eppure combina tutto questo enorme casino.

In realtà pare che questi Caschi Blu non facciano proprio le belle statuine. Sembra che sappiano anche sparare: "Caschi blu hanno sparato ai ribelli".

La ONG francese "Secours Catholique" è convinta poi che i caschi blu stiano "impedendo a decine di migliaia di sfollati in fuga dai combattimenti di entrare nella strategica citta' di Goma, capoluogo della tormentata provincia del Nord Kivu, all'estremita' orientale dell'ex Zaire, con il risultato che i profughi sono intrappolati alle porte della citta".

Ogni tanto, infine, esce fuori uno scandalo:

Insomma credo che sia troppo facile per i nostri governi lavarsi le mani, inviando 17 mila caschi colorati in vacanza, per solo 1 miliardo e trecento milioni di euro all'anno. Quando si tratta di Africa nessun governo vuole esportare la Democrazia. Quando si tratta di Africa non esistono più i Governi e i loro portavoce. I ministri degli Esteri ribadiscono i loro appelli "a una soluzione politica urgente", così urgente che sono dieci anni e non se n'è ancora vista l'ombra. Tutti vogliono intensificare l'azione diplomatica, nessuno vuole inviare militari armati, insomma, nessuno vuole inviare un esercito vero. Il titolo tipico dei giornali è Fumata nera dell'Unione Europea. In questi giorni a dire il vero stanno discutendo in Europa se inviare 1500 uomini (non sia mai inviarne 4 mila, come i ribelli congolesi! L'eguaglianza numerica potrebbe addirittura significare risolvere la situazione, e questo non è accettabile). La direttiva seguita dai governi nazionali e sovranazionali sembra essere "lasciate che si ammazzino".

Quando si tratta di Africa non esistono più i giornalisti, i giornali, e le fonti di informazione, specchio della Politica. Se qualche squilibrato fa saltare un autobus in Palestina o in Afghanistan (per non parlare di quando si nascono i cuccioli di leone nel Giardino Zoologico di Losanna...) i nostri TG sono solerti nel riportarci quotidianamente il bollettino di guerra con aria affranta. Di norma si manda in onda anche il servizio di qualche inviata famosa visibilmente dimagrita e con i capelli sfatti.

Di quello che succede in Congo... boh? Tutto ciò che c'è da sapere, e da fare, a parte rarissime eccezioni (tipo Daniele Mastrogiacomo di Repubblica) si demanda alle Giulia Pigliucci e agli Edoardo Tagliani. Ai quali va tutta la nostra stima.

EDIT provare (per credere) a digitare su Google le seguenti chiavi di ricerca, comprese le virgolette:
  • "inviato in Iraq" → 3700 risultati
  • "inviato in Afghanistan → 2510 risultati
  • "inviato in Congo" → 20 risultati

martedì 21 ottobre 2008

ILVA diossina e tumori

Non è più possibile andare avanti così.

Nel 2005, a "S." di Taranto, un bambino di 10 anni, fu diagnosticato un adenocarcinoma del rinofaringe, un tumore maligno, molto grave, che di solito colpisce i forti fumatori, non i bambini. Nella letteratura medica oncologica non esistono casi simili. Direte, "perchè"?
  • Taranto è la città più inquinata dell'Europa Occidentale
  • Taranto è nella triade delle città più inquinate al mondo per emissioni industriali, con la cinese Linfen e la romena Copša Miça
  • L'inquinamento di Taranto viene per il 7% dai cittadini, e per il 93% dal polo industriale: dati che provengono dall'INES (Inventario nazionale delle emissioni e loro sorgenti)
  • A Taranto si produce il 92% della diossina italiana e quasi il 9% della diossina europea.
  • La diossina causa leucemie, mielomi, linfomi, e altri tumori
  • ILVA da sola emette nell´aria il 10% di tutto l´ossido di carbonio prodotto in Europa
ILVA evade l'ICI da ormai 13 anni. Ma paradossalmente, dal canto suo, l'azienda è in regola con le emissioni di diossina, pur superando di gran lunga la quantità emessa a Seveso negli anni 70. Già, perchè mentre il limite europeo di emissioni è di 0,4 nanogrammi per metro cubo, in Italia è di 100 nanogrammi. Pensare che in Germania è di 0,1 nanogrammi, quindi mille volte meno. Questo escamotage permette al polo industriale di fatturare ogni anno più del precedente.


  • 180 caduti sul lavoro
  • 8mila invalidi
  • 10 o forse 20mila (dipende dalle stime) morti di cancro e leucemie
  • Tre mamme che allattano i figli con latte contaminato dalla diossina
  • Cinque adulti che scoprono di avere il livello di contaminazione da diossina più alto del mondo
  • 1.200 pecore e capre da abbattere
  • Un bambino di 13 anni con il cancro del rinofaringe
E' un tributo troppo alto da pagare. Il problema è che questi dati sono incredibilmente in aumento.

E' vero che il presidente Vendola ha deciso di fare la voce grossa con il gruppo di Emilio Riva. Ma si sta perdendo tempo prezioso. I mesi passano.

Ultimamente però il TAR Puglia sezione di Lecce ha dato ragione al Comitato "Taranto futura" sull'ipotesi di un referendum consultivo sulla vicenda ILVA, e ha imposto al Comune di Taranto di organizzarlo entro 90 giorni. Fonte. Staremo a vedere.

* Rapporto INES 2006
* Sito dell'INES
* C'è una Seveso in Puglia e si chiama Taranto

giovedì 9 ottobre 2008

Sinestesie

A volte la Musica strumentale può essere così potente da evocare immagini, situazioni, scenari, addirittura odori e sapori e "sensazioni cutanee", senza l'ausilio delle parole e del testo. Tutto questo icastico potere è probabilmente mediato da strani meccanismi cerebrali, che sarebbe bello studiare da un punto di vista neuromolecolare. Farò solo due esempi, per brevità.

Le prime battute della Passione secondo Matteo mi disegnano dinanzi agli occhi il cielo nero che precede una tempesta. Un buio pesto, cupo e terribile, ieratico e ineluttabile. Un luogo che non esiste se non nei nostri timori più reconditi, e che prelude in maniera magnifica e del tutto coerente alla storia della Passione di Cristo.


Nell'Ouverture del Flauto Magico (opera nota per i suoi simbolismi esoterici) c'è un passaggio, immediatamente dopo i tre famosi accordi in mi bemolle maggiore (cosiddetti accordi massonici), che mi mette angoscia esistenziale, solitudine, paura, e brividi di freddo. Un freddo profondo, un freddo dell'anima, che non so descrivere altrimenti. Sento le tre sferzate dell'aria gelida che proviene da Lucifero (49-52):

Non avean penne, ma di vispistrello
era lor modo; e quelle svolazzava,
sì che tre venti si movean da ello:
quindi Cocito tutto s'aggelava.

Ecco il passaggio nell'esecuzione di sir Georg Solti con i Wiener Philharmoniker (1991). In particolare, a partire da 0:39.




mercoledì 1 ottobre 2008

Si salvi chi può

Su questa vicenda crisi economica, mi chiedo ogni giorno non se arriverà anche da noi, ma quando arriverà (ammesso e non concesso che non sia già arrivata). Ovviamente non so darmi una risposta precisa... ma nella vita esistono le illuminazioni. Io credo fermamente nella Serendipità. Dunque sfoglio pigramente il web, e tra un ghanese picchiato e una vergine in vendita mi ritrovo questa inaspettata perla di saggezza:

(ANSA) - NAPOLI, 1 ottobre 2008

Non consentiro' speculazioni sulle nostre banche e non accettero' che gli italiani perdano neanche un euro nei depositi!

ha detto il Premier.

Ecco, "si salvi chi può"... e al più presto.

Fonti: Ans(i)a.

domenica 28 settembre 2008

Utilità delle mappe satellitari

Una volta esistevano dei luoghi dove scaccolarsi a piacimento, dove si poteva dare spazio a tutte le porcherie che all'interno della società civile sono bandite. Uno di questi luoghi era il mare aperto. Oggi che il Grande Fratello tiene sotto controllo tutto e tutti (tranne il solito Osama Bin Laden, che scorrazza per l'Afghanistan sul suo vespino a miscela), non si può sgarrare neanche in alto mare.

Apprendo da un giornale cileno (La Segunda) tradotto sul bellissimo sito italiadallestero.info che un italiano ha scoperto con Google Earth una nave che inquina la costa.

VITERBO.- Un italiano in cerca di immagini della costa del Lazio (centro Italia) con il programma Google Earth, navigando in internet ha scoperto che una nave mercantile ha effettuato la pulizia delle cisterne lungo la costa, infrangendo il regolamento vigente, e ha denunciato la contaminazione del litorale.
L’uomo -un impiegato di 47 anni di Roma, che ha preferito rimanere anonimo- ha detto che nel vedere un’enorme macchia sconosciuta di fronte a Montalto di Castro, nel nord della costa laziale, è rimasto molto sorpreso quando ha “zoomato” per analizzare l’immagine da più vicino.
A quel punto, è apparsa più nitidamente l’immagine della nave, al centro di un’enorme chiazza, probabilmente olio. Quel che rimane da stabilire adesso è il momento in cui l’immagine è stata scattata dal satellite, dato che il servizio di Google Earth non precisa la data e l’ora a cui si riferiscono le immagini: il periodo potrebbe andare dai due giorni prima dell’osservazione da parte dell’uomo fino a due anni precedenti.

A questo punto aprire Google Maps, arrivare qui, e catturare queste foto è stato un gioco da ragazzi.

Da notare l'estensione della macchia d'olio. Ed ecco a più forte ingrandimento:


lunedì 22 settembre 2008

Orazio | Epodi, XIV

Mollis inertia cur tantam diffuderit imis
oblivionem sensibus,
pocula Lethaeos ut si ducentia somnos
arente fauce traxerim,
candide Maecenas, occidis Saepe rogando:
deus, deus nam me vetat
inceptos, olim promissum carmen, iambos
ad umbilicum adducere.
non aliter Samio dicunt arsisse Bathyllo
Anacreonta Teium,
qui persaepe cava testudine flevit amorem
non elaboratum ad pedem.
ureris ipse miser: quodsi non pulcrior ignis
accendit obsessam Ilion,
gaude sorte tua; me libertina, nec uno
contenta, Phryne macerat.

Mecenate, amico sincero, mi togli la vita quando mi assilli e mi chiedi il perché una molle inerzia mi abbia diffuso nel fondo dei sensi tanto oblio, come se avessi ingollato con fauci riarse bicchieri che inducono ai sonni del Lete (1).

E' un dio. Un dio mi impedisce di finire (2) i giambi che avevo cominciato, le poesie un tempo promesse. Non diversamente, dicono, per Batillo di Samo (3) arse Anacreonte di Teo, che molto spesso pianse l'amore, improvvisando i versi, sul guscio cavo della lira (4).

Tu stesso bruci, poveraccio. E se è vero che la fiamma che fece bruciare Troia assediata non era più bella, godi della tua sorte. Me, mi logora la liberta Frine, cui non basta un amante solo.


Mecenate assilla Orazio per pubblicare i giambi che gli aveva chiesto. Orazio gli risponde che non è il momento: in questo momento la testa è altrove.

(1) Lete è il fiume dell'oblio. Amore come sonno, stato stuporoso, che fa dimenticare tutto il resto. Immagine cara a Baudelaire (Le Léthé: L'oubli puissant habite sur ta bouche / Et le Léthé coule dans tes baisers).
(2) L'espressione ad umbilicum adducere significa finire, portare a compimento, visto che l'umbilicus era il bastoncino di legno, o di avorio, attorno al quale si avvolgeva il volumen.
(3)
Batillo, celebre efebo amato da Anacreonte, è anche il nome di un fanciullo fortemente amato (una fiamma più bella di quella che arse Troia) da Mecenate, come riportato anche da Tacito, Annales, I 54. Questa coincidenza maliziosa è l'unico tratto veramente "epodico" di questo componimento. Orazio sembra aver trovato una ottima duplice scusa, con il suo editore, per giustificare il ritardo: è colpa di un dio, irresistibile per definizione, che Mecenate perdipiù conosce molto bene.
(4) Cava testudine è un'immagine per la lira, poichè ricavata da Hermes a partire da un guscio di tartaruga e quindi una metonimia per intendere la poesia lirica. Potente la contrapposizione tra la poesia lirica, che Orazio vorrebbe scrivere, e la poesia giambica che invece aveva promesso a Mecenate, e che langue incompleta.

venerdì 19 settembre 2008

Crisi monetaria


Daniele Martinelli, invece che intervistare le nuove veline finalmente e faticosamente elette (ah, la democrazia televisiva), ha intervistato Marco Saba del Centro Studi Monetari. Ognuno è libero di tirare le conclusioni che desidera sulla crisi finanziaria alle porte, che sarà probabilmente molto più amara di quanto si preveda.


lunedì 15 settembre 2008

Fantozzi, il Papa e l'Alitalia


Papa Benedetto XVI, in partenza da Roma per Parigi su un volo speciale Alitalia, è stato interpellato da Fantozzi [non il ragionier Ugo, ndr] affinché dicesse una preghiera per la compagnia aerea. “Sto pregando per Alitalia da un po' di tempo” è stata la risposta, secondo i giornalisti all’aeroporto di Fiumicino.

Fonte: Financial Times, qui l'articolo originale.

La domanda sorge spontanea: sta pregando chi per ottenere cosa?

domenica 14 settembre 2008

Arriva l'acqua.

Finalmente ieri in Puglia ha fatto un bel diluvio, dopo molte settimane di afa e cappa d'umido.

I più devoti hanno ringraziato san Silvio, giunto a Bari nel suo solito appuntamento con la Fiera del Levante ("Ci voleva a Berluscone pe fa chiove").

I fan di Ennio Morricone sono rimasti invece all'asciutto: l'acquazzone ha fatto deragliare una parte del palco, all'Arena della Vittoria, dove il Maestro si sarebbe dovuto esibire. Concerto rinviato a data da destinarsi.


Sarà che non sopporto l'afa estiva, l'asfissia del cemento, le torride lamiere semoventi che intasano le vie della città, il becero flaccidume mozzarella dei bagnanti domenicali. Diciamo anche che ho in schifo la zozzeria connaturata alle nostre strade.

Questa pioggia settembrina, segno che l'autunno è alle porte, mi mette allegria. Lampi e tuoni sono miei amici. Quando vedo i nuvoloni grigi diventare neri, mi viene spontaneo un sorriso. Vestirmi un po' più pesante mi entusiasma. Cominciare ad usare il lenzuolino mi conforta. Amo lo scroscio degli pneumatici sull'asfalto bagnato. Passata la tempesta, l'aria ionizzata alza il livello del mio umore, e mi viene voglia di uscire ad esplorare il sottobosco urbano, sciacquato per bene, lentamente e rigorosamente a piedi.



The leaves are brown, came tumbling down, remember
That september, in the rain
The sun went out just like a dying ember
That september, in the rain

To every word of love I've heard you whisper
All the raindrops seem to play a sweet refrain
Though spring is here, to me it's still september
That september, in the rain

The leaves are brown, came tumbling down, remember
That september, in the rain
The sun went out just like a dying ember
That september, in the rain

To every word of love I've heard you whisper
All the raindrops seem to play a sweet refrain
Though spring is here, to me it's still september
That september, in the rain
That september, in the rain

giovedì 11 settembre 2008

Undici settembre, sette anni dopo.

E' giunto il fatidico settimo anniversario dagli attentati terroristici per antonomasia. Vorrei fare un post piccolo e semplicissimo. In questi sette anni, a partire dal 12 settembre 2001, una sempre più larga cerchia di amici si è andata convincendo che il vero terrorista non stia nascosto in una sperduta grotta tra le montagne dell'Afghanistan, ma stia comodamente seduto nello studio Ovale della White House.

Purtroppo per lui, gli indizi e le prove sono schiaccianti. Chi ha studiato con scrupolo e coscienza il labirinto della vicenda Undici Settembre, ha seguito evidentemente la strada giusta, ed è arrivato ormai dietro una porta, una grande porta pesante. Resta solo da aprirla, per uscirne. Ma non c'è bisogno di aprirla per sapere che dietro di essa si nasconde la verità.

Pensateci, quando in televisione oggi vedrete gli alti vertici della politica e dell'economia mondiale piangere e commemorare le tremila vittime.

PS: per chi si vuole rivedere Inganno Globale: qui su Arcoiris TV.

venerdì 5 settembre 2008

Borgonovo e la SLA

Alla fine degli anni '80 ero un bambinello che faceva la raccolta delle figurine. Roberto Baggio e Stefano Borgonovo scrivevano pagine storiche guidando l'attacco della Fiorentina. La notizia è che Borgonovo è ammalato di Sclerosi Laterale Amiotrofica, da diverso tempo. La famiglia ha voluto mantenere a lungo il silenzio fino a qualche giorno fa.

Dopo un attimo di smarrimento, a mente lucida la prima cosa che viene da pensare è "ecco, un altro calciatore". Sebbene Borgonovo, intervistato, abbia dichiarato "mi rifiuto di pensare che sia una malattia del calcio" (e bisogna dargli ragione perchè può colpire chiunque, dai contrabbassisti ai fisici teorici) l'incidenza di questo terribile morbo nei calciatori è 10 volte più alta rispetto alla media, e l'elenco dei calciatori colpiti è semplicemente impressionante.

Ma ancora più impressionante è che le ragioni di questo sono completamente sconosciute, l'eziopatogenesi della malattia è ignota, per cui non esiste una cura adeguata.

Riporto il comunicato della AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) riguardo la giornata nazionale per la SLA (qui il volantino in .pdf) in programma per il 21 settembre.

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E' quasi tutto pronto per la prima edizione della Giornata Nazionale per la Sla organizzata dall'Aisla ed in programma il prossimo 21 settembre. Un evento che ha molteplici significati.

Primo di tutto, ricordare il "sit in" che il 18 settembre del 2006 ebbe come protagonisti alcuni malati di Sla ed i loro famigliari riunitisi a Roma davanti al Ministero della Salute per portare all'attenzione delle massime autorità dello Stato questioni fondamentali come la disomogeneità dei trattamenti assistenziali, l’insufficienza delle prestazioni di assistenza domiciliare, le difficoltà di accesso alle sperimentazioni cliniche in corso e ai farmaci per uso compassionevole, l’eccesso di burocrazia e dai tempi lunghi per ottenere il riconoscimento di invalidità, le necessità di riconoscere piena validità ai piani terapeutici sottoscritti dagli specialisti e di dar corso a una strategia più efficace sul terreno della ricerca di base e finalizzata

A distanza di due anni, durante i quali si è già compiuto qualche passo avanti in queuste direzioni, è necessario rinnovare l'attenzione di Istituzioni ed opinione pubbica nei confronti dei bisogni degli ammalati di Sla e dei loro famigliari per garantire loro, in modo concreto, assistenza e presa in carico volte ad un migliorarmento costante della qualità della vita.

Soprattutto, però, il desiderio e la speranza di tutti noi sono quelli di trovare al più presto una terapia efficace per guarire la Sla. Ecco perchè la prima Giornata Nazionale per la Sla vuole essere l'occasione per stimolare in maniera decisiva la ricerca scientifica attraverso investimenti mirati.

Per raggiungere questo ambizioso traguardo, Aisla ha pensato di raccogliere fondi con due semplici iniziative a cui tutti possono aderire:

1 - Da lunedì 15 a domenica 21 settembre sarà sufficiente inviare un sms del valore di un euro o effettuare una chiamata da rete fissa Telecom Italia del valore di 2 euro al numero 48589. Aderiscono all’iniziativa gli operatori Tim, Vodafone, Wind, “3”e Telecom Italia.


2 - Domenica 21 settembre, invece, oltre 100 volontari delle varie Sezioni Provinciali e Regionali dell’Aisla allestiranno stand in circa 40 piazze italiane per distribuire materiale informativo sulla Sla e dare vita all’iniziativa “Quello buono…sostiene la ricerca” sostenuta dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura e dalla Provincia di Asti, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e dal Consorzio Tutela Vini di Asti e del Monferrato.

Con un contributo minimo di 10 euro sarà possibile aggiudicarsi una delle 6.000 bottiglie di pregiato Barbera d’Asti DOCG create per l’occasione in Edizione Limitata.

“Buono” è infatti sia colui che si rende protagonista di un gesto solidale sia un vino di alta qualità come il pregiato Barbera d’Asti DOCG se consumato in modo responsabile.

Tutti i fondi raccolti verranno destinati al finanziamento del progetto di ricerca “Studio pre-clinico finalizzato all’identificazione di trattamenti farmacologici combinati in grado di rallentare la progressione della malattia nei pazienti affetti dal Sclerosi Laterale Amiotrofica”.

Bastano due semplici gesti e pochi minuti per cambiare la vita dei malati di SLA!

AIUTACI ANCHE TU!